– L’obiettivo numero uno di Marco Leardini è vincere almeno una gara. Forse in fondo al cuore c’è: fare meglio del babbo, che è giunto secondo in un campionato italiano. Ventuno anni, corre nel Trofeo Honda 125, campionato che ha sfornato talenti come Melandri, Poggiali, Simoncelli. E’ alla sua terza stagione, che gli sono servite per fare esperienza.
Preferenze per i circuiti veloci e medio-veloci, nella prima metà della stagione si è ben comportato, portando a casa qualche buon risultato; mentre la seconda metà è stata sciupata da alcuni problemi tecnici. “Sono un morcianese”, come ama dire, con la famiglia orginaria di San Giovanni. La moto è una passione che gli è entrata dentro fin da piccolo; grazie al fatto che il babbo Salvatore (per tutti Franco e conosciuto come il “Riccio”) ha corso fino all’87: anche ad ottimi livelli. Infatti, è giunto secondo nel campionato italiano 750 Endurace dietro le Ducati ufficiali. Mano mano che cresce la passione di Marco si affievolisce; improvissamente gli risboccia. Il babbo gli prepara le moto e lui inizia l’avventura. Spera in un mezzo competitivo per dimostrare quanto vale.
Dunque Marco Leardini è un figlio d’arte. Il babbo ha corso per anni. Le sue classi: 250, 600 e 750. Nell’anno del secondo posto, il suo secondo pilota era Fabrizio Cecchini, oggi capo-meccanico del team Gresini, che ha in Sete Gibernau la prima guida. Il signor Franco è un meccanico e da solo riproduce moto d’epoca che poi corrono nei campionati loro riservati. Mezzi che gli danno molte soddisfazioni. Infatti, nel ’99, driver Nello Andreani, la sua Aermacchi 350 vince l’italiano.
Marco Leardini, come il babbo, veste i colori del Moto Club Enzo Vanni di San Giovanni.