di Francesco Toti
– Il turismo dei borghi malatestiani è partito. Negli ultimi 3 anni le presenze alberghiere sono quasi raddoppiate. A Gemmano ci sono 300 posti letto ed arriva un turismo di qualità, soprattutto dai paesi nordici. Soprattutto negli ultimi 10 anni sono stati investiti decine di miliardi per opere di restauro. Investimenti che continuano. Cerreto (completamente immerso nella natura) e Meleto (forse il panorama vista-mare più bello del Riminese), due borghi fortificati del comune di Saludecio che non hanno nulla da invidiare alla Toscana ed all’Umbria, saranno completamente recuperati, con interventi milionari. La buona borghesia inglese capitata a Gradara per caso afferma che le Marche devono essere solo scoperte.
A Montegridolfo, forestieri, hanno investito 5 milioni di euro per la costruzione di un villaggio con 36 appartamenti ed una sala conferenze. Domenica 25 maggio il sindaco di Montescudo Ruggero Gozzi ha inaugurato il recupero urbanistico di Albereto. Mentre la domenica precedente il sindaco Claudio Battazza, Montefiore, ha tagliato il nastro di un teatro all’aperto capace di ospitare migliaia di persone ed altri lavori.
Questo rinascimento è cominciato una decina di anni fa, quando la Regione ha iniziato a finanziare il restauro delle bellezze storico-architettoniche. A Gemmano sono stati investiti 5 milioni di euro, circa 8 a Montefiore, molti milioni di euro anche a Saludecio, Mondaino e Montegridolfo. Lo stesso ragionamento vale per la Valmarecchia.
Afferma Guerrino Renzi, sindaco di Montegridolfo: “Con il recupero urbanistico diciamo che abbiamo costruito il nostro hardware, ora bisogna passare a concretizzare. Dobbiamo lavorare per un’offerta turistica unica, da Torriana fino a Montegridolfo, lavorando con l’Apt (Azienda promozione turistica) e gli albergatori. Ma come entroterra anche da soli. Insomma, ci dobbiamo presentare come il tour dei Castelli Malatestiani”.
Dilvo Polidori, sindaco di Saludecio: “Ora noi dell’entroterra ci crediamo. Il patrimonio storico recuperato diventa una ricchezza per far crescere le attività della ristorazione ed artigianali. Dalla costa ci attendiamo la stessa disponibilità che ci sta mettendo il sindaco di Riccione Daniele Imola”.
Cesare Ferri, sindaco di Gemmano, che non potendo contare su un borgo di pregio, ha “sfruttato” la natura di Onferno. Ha creato una riserva naturale di livello europeo, dove giungono molti finanziamenti comunitari. E sta mettendo in moto un circolo virtuoso ed un certo tipo di turismo. Afferma: “Chi viene da noi è di livello medio-alto. Abbiamo molti stranieri, particolarmente dalle nazioni del nord. Da noi, come entroterra, mancano soprattutto imprenditori. Intendo gente che ha voglia di investire”. Spesi: 5 milioni di euro.
Col recupero dei borghi, però, qualcosa si sta muovendo. Sono nati bed&breakfast, sono sorte botteghe (appena inaugurata una di restauro a Mondaino), si è alzato il livello dei prodotti agricoli, con aziende che hanno puntato sui vini, olii e formaggi. Insomma, non è che un inizio.
C’è la battuta che Montefiore ha tappezzato le strade d’oro, grazie ai circa 7,5 milioni di euro di investimenti effettuati nell’ultimo decennio. Il 18 maggio, davanti a 2.500 persone, ha festeggiato con i Nomadi 2,5 miliardi di lavori. Dice il sindaco Battazza: “In assoluto i numeri sono poca cosa, ma potrebbero essere indicativi. Nei primi 4 mesi di quest’anno i visitatori alla nostra rocca sono raddoppiati. Dobbiamo solo completare quanto è stato progettato. Ci sono turisti che vengono a Montefiore e che vogliono dormire. Si pensa di ristrutturare alcune case dentro il borgo e fare 30-40 camere in tinta con il nostro ambiente. E stiamo pensando ad un camper-service con 52 posti. Il nostro obiettivo è intercettare quel turismo itinerante che se ne va per borghi e natura”.
Ruggero Gozzi, sindaco di Montescudo: “Regione, Provincia e Comuni hanno fatto un grosso passo avanti nel reperire le risorse per il recupero dei borghi. Fossimo partiti prima, sarebbe stato meglio. Noi abbiamo bisogno di un altro 1,5 milioni di euro per ricostruire le mura malatestiane di Montescudo crollate nel ‘700. Negli ultimi anni tra Albereto ed il capoluogo abbiamo investito quasi 3 milioni di euro”.
Nell’ultimo decennio anche a Mondaino si sono spesi circa 5 miliardi di lire. E per riportare alla vita i camminamenti è stato programmato un investimento di un milione di euro. Luigino Casadei, il sindaco: “Si stanno muovendo i privati. Ad esempio a Mondaino apriranno due agriturismo. In uno la proprietà è torinese (già titolari di una enoteca in Piemonte), l’altro è morcianese”.
Montefiore, 7,5 milioni
Battazza: “In assoluto i numeri sono poca cosa, ma potrebbero essere indicativi. Nei primi 4 mesi di quest’anno i visitatori alla nostra rocca sono raddoppiati”
Montegridolfo, molti milioni
Renzi: “Dobbiamo lavorare per un’offerta turistica unica, da Torriana fino a Montegridolfo, lavorando con l’Apt (Azienda promozione turistica) e gli albergatori”
Saludecio, 3 milioni
Polidori: “Dalla costa ci attendiamo la stessa disponibilità che ci sta mettendo il sindaco di Riccione Daniele Imola”
Montescudo, 3 milioni
Gozzi:”Regione, Provincia e Comuni hanno fatto un grosso passo avanti nel reperire le risorse per il recupero dei borghi. Fossimo partiti prima, sarebbe stato meglio.
Gemmano, 5 milioni
Cesare Ferri: “Chi viene da noi è di livello medio-alto. Abbiamo molti stranieri, particolarmente dalle nazioni del nord. Da noi, come entroterra, mancano soprattutto imprenditori. Intendo gente che ha voglia di investire”
Mondaino, 2,5 milioni
Luigino Casadei, il sindaco: “Si stanno muovendo i privati. Ad esempio a Mondaino apriranno due agriturismo. In uno la proprietà è torinese (già titolari di una enoteca in Piemonte), l’altro è morcianese”.
Si vince insieme
Il campanilismo non rende
– La sfida col turismo che va per borghi ed alla scoperta di prodotti enogastronomici di qualità si vince insieme. Tutte le Rocche Malatestiane devono lavorare all’unisono per andare a stimolare gli appassionati. Chi va a Mondaino o San Giovanni, ad esempio, deve poi essere consigliato di fare una passeggiata fino a Torriana o Verucchio, e viceversa.
Con la logica del campanile, della serie il mio è il più alto, il più bello, il più importante, il più figo, non si va da nessuna parte. E’ solo alzando gli orizzonti che si serve al meglio il turista e se stessi. Se tale visione entrasse anche negli operatori turistici della costa, l’entroterra farebbe meno fatica e si aiuterebbe a fidelizzare anche chi viene al mare. Far pascolare il turista nel proprio orto dà noia. E molti non ritornano per stufo, direbbero i toscani.
Il Touring Club lancia i borghi malatestiani
– I gusti per diventare di massa devono essere scanditi dalla classe borghese. Il Touring Club Italia, una delle massime istituzioni culturali italiane, fa opinione. Di qualità assoluta le sue guide storico-culturali, conta circa 600.000 associati, ai quali viene inviata una rivista di pregio, “Qui Touring”. Lo scorso maggio ha organizzato tre serate a tema: “Castelli e dimore storiche”. Due le cittadine belle quanto sconosciute da far apprezzare agli italiani: Montefiore Conca e Vigevano.
Il 20 la passerella c’è stata a Roma, il 21 a Milano ed il 22 a Napoli. In ogni serata c’erano un migliaio di persone. Montefiore ed i borghi malatestiani della provincia di Rimini sono stati raccontati da persone di valore, come Pier Giorgio Pasini, ad esempio.
Inoltre, il Touring Club organizza delle gite guidate e dedicherà una pagina a Montefiore su “Qui Touring”.
Al di là delle tre serate, il fatto che il Touring faccia scoprire i borghi malatestiani è fondamentale. Le istituzioni, Comuni e Provincia, devono promuovere, come già hanno iniziato a fare, tutti i borghi malatestiani. Se ogni entità si presentasse da solo, sarebbe sconfitta sicura.