– Dalla preistoria ad un futuro popolato di astronauti, passando per l’anno di nascita di Gesù. Tre ere legate dal tempo che passa attraverso il monolite, la sua porta, fisicamente presente in tutte le ricostruzioni. E l’amore di Cristo che diventa il trait d’union dell’originale presepe allestito con grande cura e maestria da Roberto e Mauro Gaudenzi. Una tradizione di famiglia avviata dal padre Quinto, recentemente scomparso, che prosegue ed acquista valore quando illumina lo sguardo, il sorriso e l’orgoglio di mamma Bruna. Lo stesso sorriso attraverso il quale Quinto, di lassù, accarezza i figli che proseguono la sua tradizione sempre meno praticata nella nostra città.
di Claudio Casadei