– Il dinamismo del neo sindaco di Gradara Gian Franco Micucci non ha tardato a palesarsi. Nella nuova destinazione ha, già, cambiato la sistemazione degli uffici, trasferito la Sala del Consiglio in quella più vasta del teatro. Ha in progetto una modernissima piscina in un’area panoramica ed un più efficiente parcheggio a valle del Castello adiacente alla “Via per Pesaro”, un vero e proprio “Bus Terminal”. In questa zona verrà pure allestito il Parco storico-culturale-letterario del Medioevo. Alla realizzazione del Parco verrebbero affiancate altre iniziative con l’intento di trasformare Gradara in un centro assolutamente inedito che rispecchi lo spirito del Medioevo ed agevoli la già florida attività turistica. Lo scorso anno, in avanzato autunno, la sera, i trenini da Cattolica e Gabicce arrivavano ancora carichi di turisti, nella cittadella illuminata, con tutti i locali aperti in piena attività, fino a tarda notte.
Un comitato scientifico collaborerà con la dott.ssa Maria Rosa Vallazzi della Soprintendenza e con l’Università di Urbino per curare l’aspetto storico-artistico-culturale del Parco ricostruendo la politica, le alleanze la cultura e la vegetazione del tempo delle signorie dei Malatesti, dei Montefeltro, degli Sforza e dei Della Rovere. La cultura eno-gastronomica del tempo verrà inoltre evidenziata riproponendo ricette medievali e la creazione di etichette per il vino e l’olio dei ‘Colli gradaresi’.
Verranno ripristinati i vecchi mulini ad acqua per la macina del grano ed i forni a legna per la cottura del pane con farina integrale. Innovativa la creazione del ‘Museo Vivente della Cultura e Tradizione Contadina’, in cui verranno riproposte le vecchie attrezzature per lavorare la terra che verranno viste in funzione nei campi. I turisti e le scolaresche vivranno le usanze antiche, vedranno le donne cucinare al camino, lavorare al telaio, coltivare gli orti e raccogliere il ‘guado’, la pianta che produce colorante. Era molto diffusa nelle Marche fino alla fine dell’Ottocento e riportata alla luce, dopo pazienti ricerche presso dirupi e anfratti incontaminati, dal compianto Delio Bischi e da Umberto Palmetti, già suo insostituibile collaboratore.
Operai specializzati ricostruiranno macchine medievali d’assedio e da difesa funzionanti, che verranno utilizzate durante le rievocazioni storiche. Sotto le mura meridionali del Castello verrà realizzato un anfiteatro da 3.000 posti a sedere e 6.000 in piedi per rappresentazione di episodi danteschi tratti dalla Divina Commedia. Sotto l’anfiteatro verrà costruito un ulteriore parcheggio. In una collinetta adiacente alla Rocca, verrà costruito un minuscolo anfiteatro in legno per ospitare esibizioni di falconieri, dimostrazioni di battute di caccia medievali con l’uso di rapaci, spettacolini e recite di opere del teatro classico. Il progetto prevede inoltre l’acquisizione dei locali e il vasto scantinato medievale esistente nei pressi dell’ingresso al castello da adibire a punto di informazione, libreria, eno-gastronomia d’epoca, museo di armi ed armature.
Per l’importanza storico-turistica e la costante ricerca sulle sue origini, un testo su Gradara dello storico pesarese Nando Cecini è stato pubblicato nelle famose “Guide del Viaggiatore Raffinato” su segnalazione del professor Attilio Brilli, direttore artistico delle edizioni “Edimond” di Città di Castello, docente di Letteratura ‘Odeporica’ (inerente ai viaggi) all’Università di Siena. La realizzazione dell’ambizioso progetto da far di Gradara la capitale del Medioevo, è prevista in tre anni a partire dalla fine della prossima stagione estiva.