– “Gli uomini sono sempre molto buoni dopo le guerre, poco prima, mai durante”. Si chiude con una riflessione sulla pace attraverso le sensazioni che trasmette il cimitero di guerra di Gradara l’ultimo libro di storia locale di Guido Paolucci, medico di valore mondiale.
Per il suo misterioso viaggio, è un luogo, il cimitero di guerra di Gradara, che visita due volte l’anno. Su quelle lapidi nel silenzio che urlano forte l’inno alla vita, i suoi tre figli e la nipotina Valentina hanno imparato a sillabare l’inglese ed il latino. Come il primo, anche questo secondo libro di fatti locali è capace di parlare ai cuori, di commuovere, di emozionare, fino a entrare in punta di piedi nelle ragioni della vita.
“Gradara, Gabicce, Cattolica: luoghi e vicende del tempo passato fra battaglie finte e guerra vera”, il titolo, edito dalla Banca di Credito Cooperativo di Gradara, è stato presentato lo scorso 3 dicembre in un gremito, come si conviene alle grandi occasioni, Teatro della Regina di Cattolica, con inizio alle 16. Paolucci è un autentico gigante, ma nei momenti pubblici, quelli degli applausi e dei complimenti si fa piccolo, piccolo. E sulla scena della ribalta non vi resta che pochi minuti: sufficienti per ringraziare. Il resto lo lascia al libro.
Ma perché una banca è vicina alla comunità attraverso la cultura?
Rappresenta “Un salto dell’autore nel passato – ha scritto Fausto Caldari, il presidente, nella presentazione del libro -, per suggerire forse, un’idea fantastica per il futuro: più storie, più valori, più memorie per una unica realtà territoriale”.
“Una comunità… che segue con interesse – continua Caldari – queste iniziative letterarie, che si sono rivelate eccezionali, perché entrano nelle case, sollecitano l’interese di tutti, si fanno leggere anche da chi non legge mai; storie che appassionano anche coloro che non hanno vissuto quei periodi, che non hanno partecipato a quegli eventi…”.
Duecento pagine, molte centinaia di fotografie inedite, stampato da Marchi & Marchi, Paolucci ha chiamato rotta svagato il filo del racconto individuando nella guerra vera (il secondo conflitto mondiale) e quella finta (i film, i fotoromanzi, girati nelle tre cittadine) momenti fondamentali della nostra storia. Nella sua speciale navigazione, fatta di interviste, archivi, ha coinvolto altri autori: Foscolo Donati, Umberto Palmetti, Dorigo Vanzolini, Glauco Buosi, Valerio Marchi, Carlo Tabellini, Emilio Filippini e Francesco Casadei.
Settantatré anni, sposato con la signora Rosetta, Paolucci, capace di coniugare rigore etico e profondità intellettuale, è stato ordinario di Pediatria e direttore dell’istituto di Clinica Pediatrica e del Centro Interdipartimentale delle Ricerche sul Cancro dell’università di Bologna e coordinatore della Forza Operativa Nazionale di Oncologia Pediatrica che governa l’attività scientifica e assistenziale dei 56 centri italiani che curano i tumori dell’infanzia.
Perché libri di storia locale da parte di un grande scienziato? Il fratello Umberto Paolucci, vice-presidente di Microsoft Corporation, tra le presentazioni ha scritto che quando era medico il surplus era l’amore per i pazienti. Qui, nei libri di storia locale, c’è l’amore per la sua terra.