– Don Benedetto Croce, il grande napoletano, uno dei pochi filosofi a raccontare piccole storie, ha detto che la storia locale è sempre universale e viceversa. Nel libro di Emilio Cavalli, “Lanterne e preghiere della Valconca”, edizioni la Piazza, 64 pagine, 5 euro, c’è tutto questo ed altro ancora.
Al suo quinto libro, il morcianese ha compiuto un altro capolavoro. Ha raccolto le testimonianze su numerosi persone della Valconca che a loro modo sono stati dei personaggi. Hanno insegnato qualcosa, magari con il solo comportamento: Angiùlen dla Torra, la Prudenza (alla quale sono dedicati ben 2 capitoletti), Candiotti il mago della foto, la saga dei Grechi (porchetta Baiata), Lina di Serbadone.
Il libro si chiude con tre preghiere della tradizione popolare (un piacevole intreccio di dialetto ed italiano) che sarebbero andate molto probabilmente perdute. Dolci, profonde, emozionanti, come lo possono essere solo le cose belle, sono state messe nero su bianco grazie alla memoria della signora Dina, 84 anni, madre dell’autore, alla quale venivano dette dalla nonna. Un prezioso salvataggio della memoria . Le poesie valgono da sole le pagine.
Pagine impreziosite da una serie di immagini dei protagonisti e di Morciano. Quest’ultime sono della collezione di Geo Fraternali.
L’introduzione porta la firma di Piergiorgio Terenzi, parroco a Montefiore, una delle menti più raffinate della provincia di Rimini. Uno dei suoi capoversi principali: “…Emilio infatti non ha scritto la Storia della Valconca. Questa nei suoi vari centri, più o meno bene, è già stata scritta.
E’ la storia dei “grandi”… degli avvenimenti politici… dei monumenti principali – laici e religiosi – che caratterizzano in maniera originale il nostro territorio.
L’autore, volutamente è sceso di livello. Ci presenta personaggi ed episodi che ancora non hanno avuto l’onore… perché troppo popolari, di assurgere ai fasti della storia con la S maiuscola. Detto questo… la si potrebbe sbrigativamente collocare fra le opere minori… quasi uno sfizio di chi ha del tempo libero da riempire, con gusto… non solo personale, ma anche sociale.
Personalmente non la penso così. Oso dire – e se mi sbaglio le infamie saranno tutte mie! …una più, una meno, ormai non ci faccio caso! – che qui ci troviamo di fronte ad un primo abbozzo concreto di rivoluzione culturale nello scrivere la storia”.
Morcianese, tre figlie, 20 anni all’estero, Cavalli parla olandese, tedesco ed inglese. Da alcuni mesi vive a Serbadone. Grazie alla nuova residenza, il Comune di Montefiore ha presentato il libro lo scorso 23 aprile al Teatro Malatesta. L’assessore Marcello Palmerini ha organizzato con elegante e leggerezza. La serata è stata accompagnata da un fantastico ed emozionante duo di organetti: Umberto Giovannini (di Morciano) e Stefano Bonato.
LA PREGHIERA
Orazione del Venerdì Santo
La Madonna fece un gran pianto,
per la perdita del suo figliol,
strettamente l’abbracciava,
dolcemente lo baciava,
dicendo: questo è quel legno,
questa è quella croce,
dove è morto il mio caro figliol santo e degno
se trovassi una persona cla gess st’orazion
sl’altera cunsacreda
cu la ges trentatré volt
qualsiasi grezia la dmandarà
a snoch nud e men pigheda
da e mi por fiol,
lai sarà deda