Ma andiamo con ordine.
Il risultato di questo confronto elettorale, anticipato rispetto alla sua cadenza naturale per l’avvenuta morte di Micucci, era abbastanza scontato per una serie di ragioni che, indipendentemente dalla validità del programma, oggettivamente ‘portavano acqua su canali naturali’ alla lista Foronchi.
Franca Foronchi, candidata a sindaco per la lista civica “Insieme per Gradara”, ha beneficiato di fatto di alcuni fattori che le hanno portato automaticamente consenso: essere in pratica già seduta su quella poltrona di sindaco da tre mesi e insediata nell’amministrazione da due anni, essere da tutti considerata l’erede di Micucci, soprattutto per quello che ancora lui non aveva potuto fare, essere di Gradara da sempre.
Al contrario, la lista di Diana Abbondanza “Centrosinistra per Gradara” ha avuto a sfavore oltre a questi tre aspetti, anche il fatto di non potere mettersi contro il ‘fantasma’ di Micucci che con la sua tragica morte si è fatto amare e rimpiangere di più di quando era vivo. Non si parla male dei morti nè ci si può litigare. Si compiangono e gli si porta rispetto. Oltre a questo grosso handicap, il centrosinistra ha subìto l’abbandono della nave degli alleati naturali, almeno in campo nazionale, Margherita e Comunisti Italiani.
C’è stato da parte dei diellini un tentativo di aut-aut: o il nostro candidato o niente. Anche se non si capisce su quale forza di numeri sia stato proposto.
Ma la cosa più sorprendente e grave è stato il fatto che i dirigenti ds della federazione di Pesaro, anche loro dopo aver cercato di imporre un loro candidato calato dall’alto, ma che non era gradito ai ds di Gradara e alla costituenda lista, hanno impedito di usare il simbolo del partito.
Una forma di delegittimazione che ha penalizzato molto la coalizione di centrosinistra che voleva fare risaltare le caratteristiche politiche dell’Unione, per mettere a nudo l’adesione più o meno occulta delle forze del centrodestra presenti nella lista civica della Foronchi. In questo modo la lista civica, non solo ha fatto il pieno del voto di centrodestra, ma ha sottratto a mani basse anche l’elettorato di centrosinistra.
Diana Abbondanza aveva presentato un programma con tutte le caratteristiche del centrosinistra: la tutela del patrimonio storico, culturale e ambientale, l’attenzione alle politiche sociali e il controllo degli appetiti immobiliari che si sono concentrati ultimamente sul comune di Gradara (si parla di alcune centinaia di domande di sblocco di aree e richieste di edificabilità, già depositate in Comune).
Il confronto tra le due candidate si è sempre mantenuto sul piano del fair-play: sono pur sempre due insegnanti che hanno un alto concetto dell’educazione. A scrutinio quasi ultimato si sono abbracciate senza ipocrisia.
Per la neoeletta inizia ora il lavoro più duro: dare seguito, nel limite del possibile, come lei cautamente afferma, ai progetti di Micucci. Forse rispetto predecessore, avrà più il senso della misura e anche quella saggezza tutta femminile fatta di sogni sì ma anche di concretezza.
Ha affermato comunque, con entusiasmo, di volere impegnarsi al massimo con onestà e coerenza, e di confidare su una squadra già bene allenata.
Diana Abbondanza ha dichiarato subito, molto pacatamente, che con gli altri quattro consiglieri di centrosinistra avrebbe fatto un’opposizione costruttiva e serena, nell’interesse di Gradara.
Felice Prioli, già designato da lei come eventuale vicesindaco, provenendo da una lunga militanza nel Pci prima, Pds e Ds poi, più che dal risultato elettorale è rimasto deluso dal comportamento della federazione Ds di Pesaro che in pratica ha fatto il gioco della lista civica avversaria. Tutto questo in barba alle alleanze nazionali.
Ora i Ds di Gradara che hanno avuto la dignità fino in fondo di tenere fede alla propria coerenza ideologica e di pretendere di esprimere, dal basso, un candidato loro, contrariamente a quella che ormai è una pratica antidemocratica tristemente consolidata, vogliono aprire un dibattito con la federazione e con il partito nazionale. Le conseguenze, a sentire i Ds di Gradara, potrebbero essere clamorose.
Il confronto elettorale si presentava già difficile, ma è pur vero che per dare una possibilità a Davide di vincere Golìa, bisognava almeno fornirlo di una fionda. Qualcuno deve avergliela fregata…
di Wilma Galluzzi