• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
venerdì, Giugno 13, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Località Cattolica

Letizia e Nerino, parte il turismo

di Antonio Barbieri

Redazione di Redazione
8 Agosto 2023
in Cattolica
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
A A

Cattolica, una lunga e intensa trasformazione della città che, ancora nel 1890 era frazione del Comune di San Giovanni e nel 1896 diventò Comune autonomo. La parte vecchia era stata edificata vicino alla via Flaminia, in seguito sorsero diverse ville verso l’arenile, alcune di esse appartenevano a famiglie della borghesia cittadina, che venivano a trascorrervi l’estate.
Nel territorio comunale, grandi spazi anche centrali, erano occupati da case rurali con annessi campi arati, che nel mese di giugno esplodevano in un mare di bionde spighe di grano infiorate di “bamboz” (papaveri) con enorme effetto cromatico.
Il porto era stato costruito nel 1840 con palate di legno, per una popolazione marinara numerosa che rappresentava l’economia trainante di Cattolica con la pesca e con il trasporto di merci via mare. Il registro dei galleggianti nel 1895 segnalava l’esistenza di 107 imbarcazioni, di cui 47 barche da pesca e 60 battelli. Nella flotta, tra marinai e pescatori, erano impiegati 570 uomini. La pesca era floridissima di varie e ottime qualità, dal pesce azzurro, alle sogliole, merluzzi, seppie, razze, triglie e calamari, ecc. e poi tante vongole e frutti di mare.
Questa produzione copriva il fabbisogno della zona e una rilevante quantità veniva spedita ogni notte tramite ferrovia in vagoni merci, confezionato in cestini di vimini e con annesso ghiaccio tritato sgocciolante, fino all’arrivo nelle città che lo richiedevano.
Le case dei pescatori, sorte attorno al porto, erano costruzioni piccole e basse formate dal piano terra e un piano rialzato, avevano finestre e portoni piccoli in legno verniciato, i muri erano colorati a calce, case semplici e dignitose fornite di tutto l’essenziale.
Attorno al 1890 in queste abitazioni, d’estate arrivarono dalle città e dintorni della nostra Regione, modeste famiglie che avevano la necessità di curare al mare i loro figli. I bambini trovavano nella casa ospite coetanei che si univano a loro nei giochi in spiaggia. Tra bagni, sabbia, conchiglie e cannelli, trascorrevano le mattinate. Le mamme bagnanti sedevano sulla sabbia con le loro lunghissime vesti, si tenevano all’ombra delle piccole barche “batlen da purac” che venivano tirate a riva sulla spiaggia ogni mattina, (al porto erano ormeggiati battelli e trabaccoli) e in attesa dei figli, chiacchieravano con i pescatori intenti a rammendare le reti.
Prima di tornare a casa, i più grandi salivano sulle barchette per raccogliere nel fondo degli scafi le vongole dimenticate e ancora chiuse, che poi ponevano sulla carbonella dei fornelli di cucina per aprirle e mangiarle.
Era un gioco, in pochi giorni dall’arrivo al mare avevano imparato a gustare il pesce senza aver timore per le spine e a mangiare i “cassoni” con la piada pesce e insalata come gli amici cattolichini..
Al pomeriggio faceva sempre molto caldo, i “burdel” (bambini) sdraiati sui letti al piano rialzato non dormivano, un gioco divertente li teneva svegli, perché dalla strada assolata, la luce che penetrava dalle piccole finestre semichiuse, proiettava magicamente sul soffitto a grosse travi di legno, sagome in movimento ben disegnate.
Il gioco consisteva nell’indovinare in anticipo chi o cosa sarebbe passato. Le varianti erano: un gruppo di pescatori con “sac e panaren” (sacco e cestino); l’ambulante dei cocomeri, il carretto che portava il ghiaccio al porto; un cane o un gatto; una donna con bambino, lo stagnino delle pentole, l’ambulante della carbonella per cucinare, una donna con carrettino, ecc.
Più tardi nel piccolo cortile facevano merenda cogliendo la frutta dagli alberi, c’erano le prugne, i fichi, l’uva bianca, l’uva nera o si recuperava il cocomero dalla frescura del pozzo in cui era stato calato.
Nelle aiuole il trifoglio, le bocche di lupo e le belle di notte tornavano spontaneamente ogni estate a fiorire e così anche la pianta del profumo. Letizia la figlia di un bottegaio di città, si ostinava nel provare e riprovare ad estrarne l’essenza per creare un nuovo prodotto, ogni giorno metteva a macerare le fragranti foglie con risultato deludente, mentre Nerino, suo fratello, tentava di vendere ai passanti le cappe, i cavallini marini e le stelle di mare (questi ultimi due esemplari bellissimi, oggi sono ormai estinti), con scarsissima fortuna, perché coloro che venivano invitati a comprare erano quasi sempre marinai che le raccoglievano nelle loro reti.
Le persone che abitavano nelle ville, quando transitavano di lì, camminavano in mezzo alla strada “drit cume baston e si pid chi in tucheva sal tren” (dritti come bastoni e con i piedi che non toccavano terra) e si tenevano a distanza dai carretti del pesce e dai pescatori come temessero di macchiarsi gli abiti bianchi.
Trenz, Tonina e Gianén i bambini della casa, ridevano divertiti delle strane idee dei loro amici e li prendevano in giro affettuosamente.
La sera abitanti e villeggianti sedevano davanti ai loro portoni di casa ad attendere fino a tardi che scendesse il fresco “at chèsa us buliva” (in casa faceva troppo caldo). Gli uomini erano alla pesca, partivano di pomeriggio per tornare al mattino seguente.
Non passò che qualche anno quando alcune mogli dei pescatori aprirono le prime piccole locande. I mariti arrivavano ogni mattino dal porto con un bel cesto di pesce da servire a tavola ai loro clienti. Si era formato in quelle case lo spirito d’intraprendenza commerciale di Letizia e Nerino per vincere stavolta sui loro acerbi, ingenui, progetti mancati, una rivincita indirizzata a migliorare nel tempo l’economia del paese.

Dati storici tratti da “Storia di Cattolica” di Maurizio Castelvetro

 

Di Antonio Barbieri

Articolo precedente

A Gradara vince la Foronchi

Articolo seguente

SAPORI E COLORI DEL NOSTRO DIALETTO di A.F.

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

Leonardo Cemak
Cattolica

Cattolica Galleria Santa Croce, Leonardo Cemak in mostra

12 Giugno 2025
Cattolica

Cattolica. Inaugurazione del campo di basket il 15 giugno

11 Giugno 2025
Cattolica

Cattolica. Parco della Pace: torna MoLab Outdoor, movimento per tutti all’aria aperta domenica 15 giugno

11 Giugno 2025
Attualità

Cattolica. Oliver Quellenberg, in vacanza a Cattolica da 40 anni

9 Giugno 2025
Francesco Forti
Cattolica

Cattolica. Tennis, Forti vince Itf in Austria. Pecci raggiunge la semifinale

9 Giugno 2025
Giuseppe Costa e Lorella Pedicone
Cattolica

Riccione-Cattolica. Costa Edutainment, acquisito Aquapark Onda Blu di Tortoreto

6 Giugno 2025
Cattolica

Cattolica. Grande tennis col Future di Giorgio Galimberti dal 15 al 21 giugno

3 Giugno 2025
Cattolica

Cattolica. “Rumore Adriatico – Musica dal presente”, Terza edizione del festival dedicato al panorama underground, sabato 14 giugno, dalle ore 17.30 al Parco della Pace

3 Giugno 2025
Mostra più articoli
Articolo seguente

SAPORI E COLORI DEL NOSTRO DIALETTO di A.F.

Amarcord di Dorigo Vanzolini

B & B, l'arte di arredare

Ma il Parco non può diventare un motore immobiliare

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Rimini. Palazzo del Fulgor, mostra fotografica “EuropaCinema” di Flavio Marchetti: galleria di ritratti per ripercorrere la storia del primo festival dedicato al cinema europeo, ospitato a Rimini negli anni ’80 12 Giugno 2025
  • Le lezioni pro Palestina 12 Giugno 2025
  • Mappa di Riccione 2025: 30 anni di belle storie 12 Giugno 2025
  • Misano Adriatico. La bellezza del rosa dei tamerici… la pianta di Virgilio e Pascoli 12 Giugno 2025
  • Rimini, tutti gli eventi culturali 12 Giugno 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-