– Una covata di campioncini delle moto che si divertono e stringono ferree complicità con i babbi. Un bello, divertente e spensierato poker dai 10 ai 14 anni: Andrea Migno, 10 anni, campione europeo 2005, Nicolò Antonelli, 10, campione regionale sempre nel 2005, Alessandro Giorgi, 12, nessun successo ma una serie di bei piazzamenti e Paolo Toccaceli, 14, campione europeo 2005.
Sono giunti alle minimoto con percorsi diversi. Ad esempio il babbo di Andrea, Umberto, benché appassionato causa gli amici perduti in moto, non voleva assolutamente. Poi una volta si è fermato col figlio per una passeggiata sulla pista di Cattolica. Il bambino ha provato ed è iniziata la bella avventura. La moto è nel dna della famiglia, perché uno zio, Davide Buosi, ramo materno, è stato campione italiano una ventina di anni fa.
Casuale invece l’approccio di Alessandro Giorgi. L’unica moto del babbo Stefano è stato il mitico Ciao. Tre anni fa viene in vacanza un cuginetto dalla Svizzera. Per passare una serata diversa vanno a provare le minimoto sulla pista di Cattolica. Si accende la misteriosa scintilla della passione. Affiliato al Moto Club Misano Adriatico, Vft (Valerio Family Team), inizia a gareggiare due anni fa. Occupa stabilmente le ultime posizioni all’arrivo. Ricorda il babbo Stefano: “Gli raccomandavo di finire sempre le gare, anche quando cadeva; non aveva nessuna importanza il piazzamento. L’anno scorso sono iniziate ad arrivare le prime soddisfazioni. Quest’anno la conferma. Viaggia con i migliori nelle prove e si batte per il podio. Alcuni piazzamenti di questo scorcio di primavera: secondo, settimo (con caduta), terzo, quinto. Forse la miglior prestazione risale allo scorso 14 maggio. Ultimo sulla griglia, è quarto assoluto e secondo miglior tempo sul giro. Per Alessandro le corse rappresentano il premio ad un buon andamento scolastico, questo il patto col babbo. Quest’anno oltre all’italiano, si cimenterà anche con l’europeo.
Giorgi, Toccaceli e Migno, con i rispettivi genitori, fanno vita di comunità sotto la tenda di Pasini (babbo del campione Mattia e raffinato costruttore di minimoto riccionese). A rotazione, e come capita, preparano da mangiare prima per i ragazzi e per altri amichetti e poi per loro. Insomma, si crea quello strano cameratismo che lega coloro che praticano la stessa passione. Per andare forte in moto oltre al talento, occorre anche molta lucidità e freddezza mentale. Papà Migno: “Quella delle moto è una famiglia strana; siamo molto amici durante le prove, mentre in pista cambiano i bambini e i genitori. Ci teniamo i segreti, gli eventuali accorgimenti. E’ un gioco divertente”.
Gli interessi approfondiscono le conoscenze. I babbi sono i meccanici e quasi tutti in casa hanno un’officina attrezzatisima, dove trascorrono gran parte del tempo libero.