E’ una delle rievocazioni storiche più raffinate della provincia di Rimini. Per 4 giorni (dal 17 al 20 agosto), Mondaino diventa un borgo medievale.
Ogni particolare è curato
fin nei dettagli dai mondainesi. Centinaia di arti e mestieri. I più intriganti: panettieri e mugnai, soffiatori di vetro, cordai, armaioli (balestre, armi, scudi, corpetti di cuoio), il forgiatore di raspe (attrezzi per lavorare il legno), cartapecora. Arrivano migliaia di appassionati
L’ALBO D’ORO
Castello, nove vittorie
Sul palazzo comunale per un anno sventolerà il vessillo del borgo vincitore
Una cittadella da visitare
– Nel 1459 Sigismondo Pandolfo Malatesa, l’illuminato e forte signore di Rimini e Federico ancor più illuminato e più feroce, signore di Urbino, si incontrarono a Mondaino per un trattato di pace. Una pace che regge poco. Nel 1462 Federico sottrae Mondaino ai Malatesta e la dona alla chiesa.
E del periodo rinascimentale è caratterizzata la cittadina. Il borgo è racchiuso tra le mura Malatestiane e si appoggia su un elegante crinale. Ad ovest, appena dopo Porta Marina è caratterizzato dalla Rocca Malatestiana, sede comunale. Il fuso si chiude ad est dal convento delle Clarisse. I due storici edifici sono collegati dalla strada principale: via Roma. Ma andiamo a vedsere che cosa visitare.
LA PARROCCHIALE
Conserva notevoli opere d’arte e rilevanti testimonianze storiche, fra cui una splendida tela di Niccolò Circignani detto il Pomarancio (Deposizione, XVI secolo), due pale di Giorgio Picchi (Apparizione dell’Arcangelo Michele e Crocifissione, XVI secolo), una Madonna del Rosario del pittore riminese Soleri Brancaleoni (XVIII secolo) e degli splendidi paliotti d’altare.
La chiesa custodisce inoltre una stele funeraria romana: un legionario romano, Q. Karius Justinus, piange la morte della madre.
LE CLARISSE
All’interno si possono ammirare un magnifico coro ligneo e alcuni crocifissi sempre lignei del XVII secolo. Bello il giardino interno, dove per il Palio del Daino si mangia.
SANT’APOLLINARE
Sorge a poca distanza dal paese ed è tra le prime cinque dedicate al santo nonché una delle più antiche chiese romagnole risalendo al VI secolo.
SAN FRANCESCO
Sempre nei dintorni di Mondaino, sul monte detto Formosino, si trova il Convento di San Francesco, dove vestì l’abito francescano il futuro papa Clemente XIV (noto, fra l’altro, per aver soppresso l’ordine dei Gesuiti nel 1773).
PIAZZA MAGGIORE
Dell’Ottocento, progettata da Francesco Cosci, è una delle più belle del Riminese. A forma di emiciclo, è resa elegante da un porticato a botte che porta alla Rocca. Ed è qui che si celebra il Palio.
LA ROCCA
La Rocca Malatestiana fu costruita dai Mondainesi nel XIV secolo; i Malatesta la rinforzarono e la munirono di tredici torrioni. Sottoposta a importanti restauri, domina il paese con la sua poderosa mole e ne costituisce il più suggestivo monumento. Federico Montefeltro, condottierio che se ne intendeva, disse forse dopo averla presa: “Luogo forte et importanrte, che a nessun patto può essere conquistato”.
Oggi sede comunale, restaurata, al suo interno sono da ammirare l’affresco del XV di Bernardino Dolci: “La Madonna del latte” (con seno visibile) e la sala del Durantino.
Giovanni Muzarelli e Isabella Gonzaga come Paolo e Francesca
– Il Palio del Daino è l’omaggio di Mondaino al poeta mantovano Giovanni Muzzarelli ed Elisabetta Gonzaga. La loro è una storia per certi versi simile a quella di Paolo e Francesca.
Il Muzzarelli è un poeta di buona famiglia. La nobile Gonzaga va in sposa a Guidobaldo da Montefeltro, signore di Urbino. Il giovane per stare il più vicino possibile alla sua bella, si fa nominare da papa Leone X dominus, signore, di Mondaino. L’uomo è giovane quanto dispostico. Una congiura di mondainesi lo uccide. Non ha che trent’anni. Siamo nel 1516. Oggi, Muzzarelli si è preso la propria rivincita.