AMBIENTE di Marialuisa Cipriani e Claudia Mori Architetti del paesaggio
– All’approssimarsi dell’anno 2000, l’amministrazione di Rimini aveva lanciato l’iniziativa “Rimini terzo millennio”. L’immagine della città per il nuovo millennio veniva costruita tramite delle proposte di progetti architettonici per i punti ritenuti più rappresentativi della metropoli balneare. Una delle proposte era quella dell’architetto Emilio Ambaz per la sistemazione della fascia litoranea. Il progetto prevedeva, tra l’altro, una ampia fascia boscata a suddividere l’arenile dalla strada creando un’immagine che rimandava a situazioni naturali e più selvagge quali i lidi ravennati.
In realtà la costruzione di una fascia verde al margine del litorale è possibile solo attenendosi a determinati accorgimenti.
L’ambiente costiero è in effetti per la più parte delle specie vegetali un ambiente assolutamente ostile. La presenza del sale e la ventosità della costa sono nemici di molte piante.
La situazione naturale che permette lo sviluppo vegetale sugli arenili, prevede la presenza di dune. Le dune costituiscono una prima barriera naturale ai venti marini carichi di salino; al di là delle dune si trova una prima fascia a vegetazione arbustiva che crea la seconda barriera alle aggressioni, e solo al di là di questa seconda fascia, troviamo le piante ad alto fusto. Tutte le piante che popolano queste zone sono specializzate per resistere al calore ed alla presenza del sale: sono piante dalle foglie piccole, coriacee spesso ricoperte di peluria a trattenere l’umidità o da una patina di cera. Sulla parte mobile delle dune possiamo trovare la rughetta di mare, l’eringio, la pastinaca marina, il vilucchio delle spiagge, la santolina delle spiagge, il giglio delle dune, la gramigna delle spiagge, per citarne alcune.
Tra gli arbusti invece troviamo il lentisco, il corbezzolo, il mirto, la fillirea, i ginepri, gli oleandri, il terebinto, cisti, timi, rosmarini. Gli alberi che troviamo naturalmente in prossimità delle coste sono il leccio, la quercia da sughero, il pino d’Aleppo e il pino marittimo (questi ultimi sono stati introdotti ai tempi dei romani, ma sono ormai naturalizzati).
Come si è detto tutte queste piante sono specializzate per resistere alle forti temperature, alla presenza del sale e alla siccità e quindi sono piante che, se impiantate correttamente, sono in grado di popolare le zone di costa senza ricorrere a grandi artifici per sostenerle.
Non sempre sarà per esempio possibile ricostruire l’ambiente naturale con la successione costruita delle dune seguita dalla fascia di arbusti, ma, per esempio, volendo utilizzare alberi ad alto fusto sarà opportuno creare delle barriere (vegetali quali ad esempio una fascia ad arbusti o minerali come ad esempio muretti o dossi) in grado di riparare la pianta dagli assalti del vento marino.
Anche per l’uso delle specie arbustive sopra citate sarà necessario l’utilizzo di piccole schermature mentre le erbacee di cui si è detto sono in grado di resistere direttamente sull’arenile senza necessità di schermi o ripari.