– “Tutto esaurito”? la voce si è diffusa qualche giorno prima, e c’è stata una caccia all’ultimo biglietto, mail, telefonate, nessuno voleva mancare, ed infatti sabato 5 maggio alle otto di sera c’era già un sacco di gente davanti al teatro, ancora chiuso, in attesa di poter entrare. Ma cosa stava per andare in scena? Non si trattava certamente solo di uno spettacolo, o di un musical, come si diceva in giro: c’era molto di più.
C’era la voglia di suonare, di fare e dare spettacolo, di muoversi su un palco, la voglia di stare insieme, di provare a fare insieme qualcosa, per il puro piacere di farlo, anche quando ciò comporta sacrifici e tempo, tanto tempo.
Lo spettacolo “Il circo imperfetto”, con musiche di Massimo Mainardi, testi di Stefano Giannei e regia di Antonio Vanzolini, andato in scena al Teatro della Regina di Cattolica il 5 maggio scorso, nasce infatti molto tempo prima.
Un progetto fortemente voluto dal gruppo dei “Rosso Imperfetto”, composto da ragazzi di Gabicce e Cattolica, che ha al suo attivo già 2 raccolte di brani di loro composizione: “Verso sera” e “Un tocco di giallo in fondo”, genere rock- progressive (per intenderci una “PFM” prima maniera, o per i più esterofili, sull’impronta “Genesis” degli inizi).
Progetto che ha coinvolto, pensando ad un’opera da costruire con il contributo di diverse esperienze artistiche, un gruppo di ragazzi teatranti non professionisti, anch’essi con alle spalle esperienze maturate con dedizione e passione, i quali hanno curato la parte recitata dello spettacolo, così come i ballerini acrobatici, che ne hanno curato la parte danzata (un connubio davvero suggestivo).
L’intento era descrivere il mondo del circo, rivisitato con parole, atmosfere musicali ed ambientazioni nuove, al fine di offrirne una visione assolutamente propria ed originale. Un concerto spettacolo che ha affrontato l’argomento in modo particolare, cercando di far vivere allo spettatore, l’esperienza di un lungo video musicale eseguito in diretta. Il risultato è stato davvero sorprendente (per chi non li conosceva!).
La rappresentazione si è sviluppata attraverso un intreccio di canzoni, danze e momenti di assoluta intensità teatrale, in un crescendo di emozioni, curiosità, aspettative al punto da perdere di vista il tema principale: la narrazione della vita del circo, dei suoi protagonisti e delle loro vite, ha lentamente lasciato spazio alle loro emozioni, alle loro storie per divenire le storie e le emozioni di tutti: un palcoscenico sullo stesso piano del suo pubblico.
L’associazione culturale “White rabbit” di Gabicce Mare, che opera attivamente sul territorio con varie manifestazioni di natura non solo musicale ed animato da obiettivi di socializzazione ed aggregazione giovanile, è stata, insieme all’assessorato alla cultura del comune di Gabicce, il motore dell’evento, supportando con cura anche gli aspetti più organizzativi del progetto, facendo sì che potesse concretizzarsi con un’esibizione su di un palcoscenico di qualità, quale quello della città di Cattolica.
Si è visto il pubblico delle grandi occasioni, nonostante a calcarne le assi non ci fossero nomi di grido, ma un gruppo di ragazzi capaci altrettanto di suscitare grande interesse e partecipazione (e questo dovrebbe far riflettere, su quanta voglia e necessità ci sia di spazi e momenti di socializzazione, cultura e arte).
Citare tutti i protagonisti non è certamente possibile e si correrebbe il rischio di far torto a qualcuno? ma la sensazione mia e di tutti quelli che vi hanno assistito, al di là della retorica, è stata indubbiamente di aver partecipato ad un vero e proprio evento, molto più di un semplice spettacolo o di un bel concerto.