Piante – Leggiamo: “Rischio ghiacciate e funghi per le piante della Regina – Il clima sta esponendo gli alberi a pericoli insoliti per la stagione”. Perché tla Catolga j’è ancora dli pientie?…
Strozzapreti – Leggiamo: “La pasta fatta in casa – Cinque lezioni per imparare l’arte della sfoglia”. Chissà se chi democristcièn dal Palazz j’impèra a fè i strozaprét…
Palazzo del turismo – Leggiamo: “Un’altra estate senza Palazzo del turismo”. I dgiva: sarà pronto nel 2005… – e pò … nel 2006 – adèss nel 2007. Al turisme l’ha fatt un bèl col longh pri aspitè cal Palazz…
Democrazia – Leggiamo: “Il sindaco: tonnellate di carta solo per l’opposizione”. Pensa un po’ se i ligéssa anche quij dla magiorènza… Ma la democrazia l’è un spréch? Os-cia!…
Crisi – Leggiamo: “Negozi: crisi a metà – Il commercio annaspa, ristorazione ok e continuano a spuntare vetrine”. L’è cume dì che la génta l’ha poch sold: o la magna o la compra…
Sententia – La sentenza che ha assolto il sindaco Pazzaglini sostiene che quelli falsificati non avevano tutti i crismi per essere considerati atti pubblici. Erano solo bozze di delibere. Dopo questa sentenza tutti gli amministratori pubblici potranno “divertirsi” a produrre atti semi-veri (o abbastanza falsi). La giustizia non li perseguirà, ma solo a due condizioni: 1) definire subito che sono “bozze” 2) assicurarsi che la controparte stia al giochino e non li denunci per truffa. Pro sententia salutaris. Ma davèr dabon?…
Bozzanova – La sentenza sulle “bozze” è una musica: definita la “Bozzanova” sul ritmo del ballo brasiliano. E’ anche una nuova tendenza letterario-amministrativa: il “Bozzettismo”. Ma nel bozzare si eviti di cadere nel bozzale, perché potrebbe spuntare una bella bozza in fronte. Perché se fai una bozza devi saper di stare al sicuro in un bozzolo. I meno fortunati anche se non sono bozzacchiuti son bozzolosi. E se son bozze, bozzeranno…
Scusa – Leggiamo: “Ora l’opposizione dovrà chiedere scusa”. Scusi? Scusa scusandi, o scusa scusabile? Tutte le scuse sono buone per la scusabilità o per lo scusamento? Non saranno tutte scusette dello scusatore per ottenere la scusanza dello scusare? E’ scusevole la scusarella? Chi non ha mai scusato scagli la prima scusa! Qui con la scusa delle scuse viene fuori che sono tutte scuse. Insomma, le opposizioni rispondono in coro: “Scusa de ché?”. Excusatio volant, scripta manent! Va a zcor sa sti latén…
Colori – Leggiamo: “Pazzaglini ricolora la città con i murales”. Os-cia! L’è arvat Raffaello…
Farmacie – Leggiamo: “Farmacie comunali, sono già venti le società in corsa per acquistarle”. E pù cum i dgiva che bsugnèva vendlie perché l’in valéva più gnint. Ui vria ‘na bèla cagarèla spinta…
Ciquita – Leggiamo: “Cattolica congela il bollino blu”. Ciò un s’magna più ‘na banana bona…
Navi – Leggiamo: “Wwf: Navi, un fallimento totale – I faccia a faccia con gli squali sono diseducativi”. E adess chi j’al dis ma Pazzaglini?
Bus – Leggiamo: “Bus terminal, i conti non tornano”. Va a fnì che l’è arvènz sno al bus…
Muro – Leggiamo: “Un muro di libri da abbattere – Il Comune per il Giorno della memoria”. I ché j’ha cunfus i libri si madon. Chi va col mattone impara a mattonare (a tiré i madon)…