LA POLITICA
di Claudio Casadei
– Terremoto, maremoto, cataclisma, alle elezioni politiche di aprile: hanno stravolto la mappa politica della Valconca. C’è un venticello azzurro che soffia tra le colline, si infila nelle sue valli e si mescola allo smog reale o presunto delle città “col bollino blu”.
Il Re è nudo e, finché potrà farlo, il popolo bue sceglierà il male apparentemente minore. San Clemente non si sottrae alla nuova onda azzurra. Era un tempo un piccolo feudo rosso dove il risultato era scontato in partenza. Qui, qualsiasi infiltrato presentasse la sinistra aveva la certezza di pochi voti ma buoni. Il 13-14 aprile l’84% dei residenti ha votato ed ha fatto le sue scelte. C’è da immaginarsi le facce degli scrutatori nel vedere un equilibrio inatteso fra Pdl e Pd. E c’è da immaginarsi l’incredulità nel vedere quanto fosse cresciuta la Lega. Certo meno che altrove, ma troppo per chi era abituato a stravincere comunque. Al Senato il Pdl ha raccolto il 37,5 % dei voti e la Lega il 6,37. Il Pd raccoglie il 39,66 % e l’ Italia dei Valori di Di Pietro un misero 3,19 %.
E’ sorpasso signori. Alla Camera le cose per il centrosinistra vanno anche peggio. Pdl 36,37%, Lega Nord 7,324% totale coalizione 43,694%. Pd 39,335%, Idv 3,18% totale coalizione 42,443%.
I giovani non hanno apprezzato il messaggio veltroniano, o, peggio, non l’hanno mai sentito? Inoltre, il centrosinistra non è riuscito a liberarsi di quella puzzetta sotto il naso tipica degli intellettuali che cercano di spiegare le cose giuste al popolo, ma non si preoccupano affatto di ascoltarne la voce.
E allora il popolo gira loro le spalle, e vota chiunque. Più o meno comunisti, centristi arrabbiati, socialisti arroccati, arcobaleni sgangherati, destre estreme più o meno scure. Qualcuno ha azzardato che in fondo erano elezioni politiche e che il risultato delle amministrative sarebbe stato diverso.
Sarà un caso? Basterà aspettare la prossima primavera e poi vedremo.
Una delle istanze più sentite dalla gente è sicuramente quella della sicurezza e del controllo della immigrazione. A San Clemente questa è strettamente legata ad una espansione edilizia incontrollata e di scarsa qualità. Tra i numerosi appartamenti è facile trovare un rifugio tranquillo, il paese è di fatto un dormitorio dove possono diventare invisibili eventuali clandestini.
Inoltre anche casi eclatanti di sfruttamento della precaria condizione degli immigrati continuano a prosperare sfruttando le pieghe di leggi ridicole, di tutori dell’ordine impotenti e di amministratori distratti.
Secondo i dati dell’ ufficio anagrafe del Comune sul territorio sanclementese ci sono 117 albanesi residenti. Una sottostima evidente a chi vive in questo paese. Vi sono inoltre segnalazione di contrasti fra loro e gli “indigeni”. Cose marginali, sintomatiche, però.
Mette allegria leggere che i cinesi in tutto il comune sono 35: o hanno il dono dell’ ubiquità e della metamorfosi o perbacco sono di più! Certo non è una comunità che vive intensamente il luogo che abita, ma sarebbe bello che, come tutti gli altri, almeno assolvesse ai suoi doveri senza farsi troppi autonomi sconti. A San Clemente è arrivato tutto il mondo, la partita di chi governa e governerà questi luoghi sarà quella di sapere ospitare ricordando che le leggi per chi vive qui sono uguali per tutti: italiani e nuovi ospiti.
Chissà se il centrosinistra sarà in grado di svolgere questo compitino?