SAN CLEMENTE – LA NOTA
– Corrado Gaia, artigiano 56 anni santandrese doc siede attualmente nella giunta del Comune di San Clemente con l’incarico di assessore alle Attività produttive e la scottante delega alla zona industriale di Sant’Andrea in Casale.
E’ uomo dalla lunga militanza e fede politica. Il primo amore col Pci nasce quando aveva 15 anni, il comune era un povero assetato ghetto della provincia di Forlì e sulle sue strade d’ingresso al posto dei cartelli di quanto di buono offra il paese c’era un triste e arrugginito segnale di zona depressa. Non ha mai cambiato idea Gaia: uscito dalla politica per dissidi interni al partito (la storia di San Clemente e quella del Pci/Pds locale sono piene di emarginazioni di voci fuori dal coro) riprende la sua attività nel ’91 nelle fila del neonato Partito della Rifondazione Comunista e in quelle file, con qualche disagio, milita anche attualmente. E’ il braccio destro del sindaco D’Andrea, l’uomo che fa il “lavoro sporco” anche se lui ci tiene a sottolinea come l’attuale giunta, senza eccezione alcuna, lavori in buona armonia e tutti i suoi componenti si prefiggano gli stessi obbiettivi.
Sorride quando gli dico che molti lo dipingono come uno dei padroni del Comune. “Non so nemmeno se sono padrone a casa mia”, risponde. A proposito del proprio lavoro Gaia spiega: “Stiamo lavorando perché quella zona industriale possa finalmente partire. Stiamo rivedendo l’accordo di programma con la Provincia per favorirne lo sviluppo ma soprattutto per sbloccare la situazione della viabilità. In particolare il Ponte sul Conca che si farà: ci sono alcuni problemi nel progetto, superati i quali si potrà dare il via a un opera indispensabile per la vita di quell’area”.
Che peso ha San Clemente a livello provinciale? “Sta sempre più accrescendo la sua importanza nella Valconca. Nel prossimo futuro potrebbe proporsi come Comune guida della stessa. Nonostante errori più o meno evitabili commessi stiamo lavorando per migliorare la situazione e parecchio è già stato fatto. La nostra è una giunta coesa, fatta da gente che lavora in simbiosi e si rispetta. A qualcuno può sembrare che io sia troppo presente, ma lo considero un mio dovere: dalla mia elezione, tranne in casi sporadici, tutti i giorni dalle 12 alle 13 sono in Comune (lo considero un obbligo morale), tranne in rari casi non uso per telefonare il cellulare messomi a disposizione dal comune, solo sporadicamente e solo per un certo periodo e per precisi motivi, ho richiesto il rimborso spese per le trasferte. Guadagno 222 euro al mese. La politica oggi è difficile e costa fatica. Per questo, a fine mandato, pur garantendo la mia collaborazione a chi mi sostituirà, penso che la mia sostituzione sarà necessaria”.
Non sempre la politica rende ricchi soprattutto quando la si fa con la carica morale degli idealismi.
di Claudio Casadei