– Finalmente! stanno arrivando queste primarie del Pd. An s’ni pudéva più! Ciacara e ciacara… I candidati sono tre, un po’ come il gioco delle tre carte. Pietro Pazzaglini (Quaja svarnèda), ammesso di diritto come sindaco uscente, Leo Cibelli (Foja ad figh) e Marco Tamanti (Patacucc). Tutti rigorosamente tesserati del partito. Tutti scelti all’interno, dopo scontri e trambusti dove all’esterno uscivano solo i bagliori dei lampi. Questo già la dice lunga su questo partito: non ha capito niente del terremoto che c’è stato nella società civile e del peso sempre minore dei partiti.
I si scaza tra d’lor, poi alla fine in massa (o quasi) si rimettono alla volontà del Partito. Il Partito come simbolo protettore di singoli, di lobby, di clientele… con la sicurezza (ma fino a quando?) che alla fine una parte di elettori lo vota.
Si diceva tre militanti di partito. Se dopo tutto quello che è successo nel mondo, dopo le attese per il “nuovo” Pd, e gli effetti speciali e mediatici… non sono riusciti (o voluto) agganciare nessuno della società civile… beh! la muffa ancora la fa da padrona in quel partito, e le primarie rischiano di diventare solo un’operazione di facciata e gattopardesca. Si cambia tutto per non cambiare nulla! Ancora una volta i cittadini devono scegliere il “già deciso” nelle segrete stanze, e fare da comparsa alle urne.
Ma vediamo gli schieramenti in campo. Pazzaglini contro gli altri due. Ma qui già c’è qualcosa che non quadra. Il fronte anti-Pazzaglini presenta due candidati, pertanto darà più possibilità al sindaco di affermarsi. Da tempo il duo Tamanti-Gabellini e il loro gruppo, con una coerenza a fasi alterne, hanno lavorato per costruire un’alternativa, e da tempo avevano annunciato un loro candidato contro Pazzaglini.
Ora scappa fuori la candidatura di Leo Cibelli. I motivi? Cercare di togliersi di mezzo Pazzaglini, che non hanno mai amato, ma sopportato benissimo, tanto che pubblicamente i n’ha mai fatt un fièzz! Toglierlo di mezzo in maniera indolore, senza incidere su un sistema di potere poco trasparente e infognato di conflitti di interesse. Senza scalfire il “partito-regime” che ha in mano tutto da circa 60 anni di potere. Lo scopo (principale?) è ostacolare le possibilità (anche se scarse?) del gruppo Tamanti, e non lasciare a loro il simbolo del cambiamento… (qualcuno potrebbe non essere controllabile). Ma se Cibelli & C. non riusciranno ad affermarsi?… beh! Pazzaglini alla fine verrebbe accettato come il male minore. Maza e maza l’è tutt ‘na raza!
Ma guardiamo dietro le quinte.
Pazzaglini apparentemente pare abbandonato da tutti. Ma non molla! In questi anni ha rafforzato una sua base di sostenitori. Poi è uno scaltro, sa approffittare delle divisioni altrui. La lotta interna del partito è fratricida, e lo vogliono immolare come un capro espiatorio.
Ma uno si chiede: dov’era la sua maggioranza in tutti questi anni? Dov’erano i dirigenti dei Ds e Margherita e del Pd poi, compresi quei consiglieri che in Consiglio comunale hanno votato di tutto e di più delle scelte della giunta Pazzaglini? Se quest’ultimo viene massacrato nelle primarie, vuol dire che è stato un cattivo sindaco… ma ciò vuol dire che è stata una cattiva maggioranza, una cattiva classe politica dirigente. Li ciacara li conta poch…
Con Leo Cibelli c’è tutta la vecchia guardia del partito, gruppi di potere compresi. Il suo ruolo appare come quello della foglia di fico. Sono i Ds (in tanti non hanno mai digerito un sindaco ex democristiano), compreso qualche ex margheritino arrabbiato.
Le insistenze su Cibelli di candidarsi, pare siano arrivate da vecchi personaggi della politica locale (tanti operatori nel mattone, compreso lui che fa il geometra… e visto che si va verso l’attuazione di decine di Piani operativi comunali… qualche conflittino d’interessi potrebbe nascere). Forse su Cibelli ha fatto leva anche quel magone che gli era rimasto dal 2004, quando si era proposto come alternativa a Pazzaglini, ma interessi più grandi del Cibelli lo indussero ad una fuga indecorosa all’ultimo momento. Insomma qualcuno del giro dei suoi amici potrebbe avergli sussurrato: va avènti té, che ma mé um scapa da rid…
Con Cibelli è stato già annunciato il possibile vicesindaco: Giovanna Ubalducci. Teatrino già vista nel 2004 con l’operazione faccione di Gottifredi. Poi tutti abbiamo visto il finale poco decoroso: la fuga. La Ubalducci era già presidente del Consiglio comunale con Micucci e Pazzaglini e poi per un paio d’anni assessore con Pazzaglini. Insomma, donna non di primo pelo…
Tamanti è sostenuto da un gruppo di persone, molti giovani, che hanno parzialmente interpretato l’esigenza di cambiamento e svecchiamento del partito. Sono considerati dagli altri come “eretici”, perché alcune volte, timidamente, hanno portato i panni sporchi in pubblico. Come è ben noto, la logica di partito dove si amministra e si ammenestra il potere, i panni sporchi si lavano al chiuso. Non si deve sputare nel piatto dove si mangia, ci si mette d’accordo. Insomma, deve prevalere la logica della casta. E qui Cattolica è molto vicina a Roma. Rimane un problema non da poco: la tavola è sempre più povera e i posti sono limitati. Il finale? Comunque vada qualche pezzo di partito rimane fuori…
di Ecci