– Sei liste per le elezioni comunali del prossimo giugno? Qualcuno dice che dovrebbe essere così soltanto per un record storico: mai competizione così affollata fu. E, al momento, sono anche equamente suddivise: tre di centro-sinistra e tre di centro-destra. Andiamolo a vedere questo vivace affresco della politica misanese.
Centro-sinistra
L’unica certezza è la lista di Sandro Pizzagalli. Si presenterà come candidato di Sinistra critica. La sua speranza è di entrare in consiglio comunale, magari sbalordendo. A questa certezza, si aggiunge l’incognita del Pd. Il partito egemone tratta con i socialisti, con Rifondazione, Comunisti italiani e Sinistra democratica. Nel loro giardino della trattativa, per usare un’immagine cara allo scrittore Dino Buzzati, ci sono un sacco di gobbe, una caterva di problemi. Dopo il successo alle primarie di Fabrizio Piccioni (oltre 700 voti), Rifondazione, Comunisti italiani e Sinistra democratica, chiedono tre assessori su un totale di sette, ma il Pd partito ne vorrebbe solo 5 per abbattere i cosiddetti costi della politica. Uno, è ovvio, deve rappresentare i socialisti. Al Pd non restano che il sindaco e due assessori. Uno poi dovrebbe essere del Villaggio Argentina e di area Pd. I socialisti chiedono un assessorato importante, Urbanistica o Edilizia privata.
E’ molto probabile che la trattativa sarà stretta ma non impossibile. Ci vorrà tutta l’abilità e la voglia di lavorare in squadra di Stefano Giannini, vincitore delle primarie e candidato a sindaco del Pd. C’è chi nel gruppo vincitore di Giannini soffia sul fuoco, dicendo che si può correre anche da soli. Forse si vince, ma si stringe la partecipazione sociale.
Scenario ingarbugliato nel centro-destra. Le trattative sono in alto mare per un fronte comune. Al momento, sembra che Rosario Zangari, Pdl, già An, voglia presentare una propria lista. Maurizio Vandi candidato a sindaco, come nel 2004.
Michele Laganà, consigliere comunale della Tua Misano, coordinatore dell’associazione “Futura”, che sta presentando una serie di liste proprie in Emilia Romagna, sembra che voglia correre senza i naturali alleati del centro-destra.
La fotografia è complessa quanto fluida. E’ molto probabile che i nodi delle candidature si scioglieranno all’ultimo secondo utile e che ogni competitore cercherà di massimizzare i propri benefici.
Per il bene di Misano, anche se questa è altra questione, ci vorrebbero due liste. Entrambe utilissime per paura di perdere o ragioni di serietà: una a dare il meglio di sé; l’altra a fare un’opposizione di efficace controllo.