“Relativamente a quanto dichiarato dal Sig. Baldini, referente della società calcistica Del Conca, in riferimento al divieto di utilizzo del terreno di gioco di via Cerro per gli allenamenti, ritengo sia utile fornire alcune delucidazioni.
Come noto ho disposto che il terreno di gioco non sia più utilizzabile dalla Del Conca come terreno di allenamento. Il sig. Baldini ha reagito con estrema durezza accusandomi, e così facendo accusando tutta l’Amministrazione comunale di San Clemente, di avere agito, di fatto, esclusivamente per ragioni campanilistiche per la ragione che, seppur nata dalla fusione delle maggiori realtà calcistiche di San Clemente e Morciano, tutti i mass media usano definire la squadra esclusivamente Del Conca Morciano.
Certamente la questione del nome, seppur irrilevante per la presente decisione, esiste e mi è difficile credere che, come dichiarato dal Presidente, la società non abbia alcuna responsabilità in merito. Su questo vengo accusato di becero campanilismo, ma non comprendo cosa c’entri il campanilismo con il mancato rispetto di raccordi intercorsi. Quando le due società si sono fuse era chiaro che Morciano e San Clemente avrebbero dovuto avere il medesimo spazio cosa che, a prescindere di chi sia o meno la responsabilità, non si è chiaramente verificata.
Chiarito che la questione più che del nome è relativa a ciò che vi è a monte e cioè che gli accordi presi all’epoca non sono oggi in alcun modo soddisfatti, tale problematica non è né l’unica né la maggiore. Infatti il terreno di gioco, utilizzato fino alla mia decisione come terreno di allenamento dalla Del Conca, era in condizioni assolutamente pietose. Non si deve dimenticare che un terreno in pessime condizioni è un terreno pericoloso e gravi rischi correvano i giocatori delle due squadre di terza categoria (e i loro avversari) San Clemente e Sant’Andrea, che sono atte ad utilizzare tale terreno come campo di gioco e non di allenamento.
La decisione è stata presa quindi esclusivamente al fine di salvaguardare un bene proprio della comunità sanclementese e dare la possibilità, anche ad altre realtà calcistiche del territorio, di poter fare calcio in maniera dignitosa. Le stesse, da anni, si allenano in quello che è il terreno di allenamento e che sorge a fianco a quello di gioco.
Deve essere chiaro infatti che gli impianti sportivi calcistici di San Clemente sono già due, uno per gli allenamenti ed uno per le partite, così è di fatto e così ha deciso l’Amministrazione, la quale non accetta da chicchessia ordini su come si debbano utilizzare gli impianti sportivi pubblici e, in particolare, di come far utilizzare e a chi i detti terreni.
Se la Del Conca non ritiene adeguato per i suoi allenamenti quello che è il terreno per gli allenamenti, può sempre cercare altrove la disponibilità di altri campi, questa Amministrazione non farà nulla per impedirglielo… Il sig. Baldini, che ne è uno dei maggiori referenti è arrivato ad esprimere forti critiche anche su presunte inefficienze da parte di questa Amministrazione nella gestione e nel mantenimento degli impianti, a favore dei quali l’ Amministrazione non avrebbe speso, secondo gli attacchi riportati, né soldi né impegno.
Il sig. Baldini si è però dimenticato di dire che l’attuale presidente della (sua) società è stato assessore allo Sport e vicesindaco di questo Comune per 5 anni, fino alle recenti elezioni amministrative. Pare quindi di cogliere, nel tentativo di screditare l’impegno del Comune nei confronti dei propri impianti sportivi, un autogoal visto che di fatto Baldini va ad attaccare, così facendo, il proprio presidente. Raramente si legge sui giornali una così lunga serie di inesattezze e di imprecisioni, come quella esposta da Baldini, ma forse è ancora più raro vedere un soggetto privato atteggiarsi in questa maniera nei confronti di una istituzione pubblica, trattata come un gruppo di ingenui campanilisti.
Corrado Gaia,
assessore allo Sport
di San Clemente