ECONOMIA
L’azienda è stata fondata nel febbraio del 2008 e si chiama Koi Project. Tre i protagonisti: il marignanese Gabriele Andreani, 26 anni, il corianese Mirco Acquarelli (27) e il misanese Davide Casalboni, 39.
Tutto inizia casualmente nei primi anni del 2000. Gabriele ha la passione dei pesci rossi; nel giardino di casa ha un piccolo laghetto di acqua sporca che fa morire gli animali nell’arco di pochi giorni.
Per puro caso va a trovare Davide, altro appassionato. Nel suo giardino ha una vasca con i pesci colorati e la magia delle ninfee. Lo stagno è di una limpidezza cristallina. Viene colpito. Davide gli spiega che è tutto dovuto all’artigianale depuratore che si è autocostruito. Gabriele gli propone la stessa soluzione per il suo laghetto di forma triangolare in cemento. E qui si accendono una serie di lampadine: quella della conoscenza il più importante. Dato che sono giovani iniziano a navigare in Internet alla ricerca dei migliori sistemi di filtraggio. Ricerca che si estende ai pesci da accogliere nell’acqua. Ricorda Gabriele: “I pesci danno vita, colore, bellezza”. Setacciano gli acquari della zona per trovare i pesciolini più belli. In questo girovagare si imbattono in Mirco. Il terzetto fa comunella e con reciprocità si aiutano. In questi personali viaggi della conoscenza scoprono le carpe koi. Sono dei bellissimi pesci allevati in Giappone; hanno tutti i colori della natura ed anche accesi, da fondali oceanici. Sono mansueti come cani e gatti, fino a mangiare nelle mani. In Giappone le carpe in origine erano utilizzate nelle risaie per combattere le zanzare. Ora, quelle risaie sono diventate i maggiori centri di allevamento mondiale di carpe koi. I laghetti dei tre amici si ingrandiscono e si impreziosiscono con le preziose specie giapponesi.
Un altro passaggio ma ancora inconsapevole verso il rischio di fare impresa passa sempre per la rete. Aprono un forum dove fare incontrare gli appassionati delle carpe giapponesi. Altra tappa, mettersi insieme e acquistare all’estero, soprattutto Germania ed Olanda, per abbattere i costi. Tornando all’oggi, i tre amici hanno progettato e realizzato una dozzina di laghetti e venduto molti pesci ed attrezzature. Ora, l’obiettivo è di farne una vera e propria attività redditizia. Il loro è soltanto uno dei cinque punti vendita italiani; in Germania ce ne sono 1.500. In Europa gli appassionati di carpe koi sono milioni. Fanno gare di bellezza e si stampano riviste di settore. Gli amici marignanesi sono autentici pionieri che si stanno muovendo al meglio. Il loro sito aggiornato a febbraio ha avuto 2.200 ingressi e venduto per alcune migliaia di euro. Curiosità: una carpa koi va da un minimo di 50 fino a molte decine di migliaia di euro. E può vivere molte decine d’anni. Più dei gatti e dei cani.