Da anni, attraverso doppi sensi e giochi di parole, raccontano la vita cittadina. C’è chi li raccoglie e si lagna per aver perso l’ultimo e non averlo potuto archiviare. Ne proponiamo gli ultimi. Il primo. Titolo: l’edicola. Testo: Grumi di presenze compiaciute avviticchiate appiccicose e mortifere come carta moschicida. Il secondo: “Il sindaco ha segato più alberi di un tagliaboschi”. Il terzo: “Al mercatino missionario vendono il tucùl e comprano la villà”.