ASSOCIAZIONISMO
di Alessandro Amadei
– L’Avis di Morciano ha compiuto 50 anni e per l’occasione sabato 9 ottobre i volontari dell’associazione hanno organizzato una festa nella centralissima piazza del Popolo. Dopo la benedizione del parroco e l’introduzione musicale della Banda è avvenuta la premiazione dei donatori benemeriti per numero di prelievi, alla presenza delle autorità istituzionali e dei dirigenti dell’Avis Secondo D’Andrea (presidente Avis Morciano), Marina Vannucci (vice presidente), Alfio Binotti (presidente provinciale), la dottoressa Paola Piccioni (direttore sanitario) ed il dottor Claudio Malavasi (direttore del Centro Trasfusionale).
L’Avis di Morciano, nata nel 1960 per iniziativa di quattro amici, Giuseppe Colombari, Mario Garattoni, Gianenrico Ghigi e Cleto Quadrelli, inizialmente si basava sul sostegno di pochi volontari e gestiva la raccolta di sangue attraverso una struttura itinerante, l’autoemoteca.
Col passare del tempo è divenuta una delle realtà associative più importanti del territorio che conta 600 donatori, un’attrezzatissima sede all’interno della Casa di Cura Montanari ed un punto di raccolta di sangue e plasma all’avanguardia, grazie anche all’assistenza di un’équipe sanitaria di personale altamente specializzato.
In cinquanta anni di attività, l’Avis ha contribuito a sviluppare nella coscienza sociale di Morciano e della Valconca sentimenti di altruismo e generosità attraverso la donazione del sangue come atto di umana solidarietà e dovere civico di valore altissimo, compiuto in silenzio con estrema umiltà senza nemmeno conoscere il volto di chi vi troverà il beneficio.
In occasione del cinquantesimo di fondazione l’Avis ha presentato il libro dal titolo “Gocce di Memoria” che ripercorre il lungo cammino di questo gruppo di generosi che a distanza di tanti anni è riuscito a crescere ed a riunire attorno a sé nuovi donatori.