Bonnet Giovacchino (Comacchio 1824-1890); patriota, partecipò a quasi tutte le campagne garibaldine; fu detto “salvatore di Garibaldi” perché salvò il Padre della Patria nel 1849 nella Pineta di Ravenna nascondendolo alla guardie austriache che lo inseguivano.
23.4.1879. Raccomanda al deputato Federico Seismit Doda la “causa dei massesi (di Massa Fiscaglia) perché sono stati spogliati di terreni durante le bonifiche delle Valli di Comacchio. Preg di intercedere presso “Cairoli, Zanardelli …, e Garibaldi rammentandogli i martiri morti per Roma …, Ciceruacchio fucilato col figlio più giovane …Così Ugo Bassi volle morire…”
Garibaldi Giuseppe (Nizza 1807-Caprera 1882), padre della Patria.
27.2.1862. Si rivolge a “Caro Bixio” (Nino) per una raccomandazione nello stile asciutto dell’uomo d’azione che non richiede commenti: “Vi raccomando le sorti di Luigi Boet che si presenta agli esami di Capitano in Genova. È figlio di miei amici onesti e buoni. Me lo dicono capace – Se lo è, favoritelo.
Adamoli Giulio (Besozzo 1840-Cairo 1926), patriota, sottosegretario agli Esteri, poi Senatore.
13.12.1894. Scrive all’Industriale Ernesto De Angelis: “un mio amico, patriota, fece tutte le capagne d’Italia …, entrò fra i primi per la breccia di Porta Pia…, gli occorrerebbero pochissime migliaia di lire (5 o 6)…., se non vorrà far nulla per il mi diletto raccomandato …, gli dia però un saggio consiglio”.