SPORT & TURISMO
– Se uno ve lo avesse raccontato, faticherebbe a credere alla litigatona tra otto alberghi di Gabicce Mare e la loro associazione di categoria. Il casus belli è stato il campionato del mondo per giornalisti sportivi disputatosi dall’8 all’11 settembre. Sono accorsi un centinaio di scribi, in rappresentanza di 16 nazioni. Si è detto di tutto e di più: troppo soldi per organizzare l’evento (97.000 euro, 10.000 messi dal Comune, il resto è farina degli sponsor) e la città che non è stata coinvolta.
In ogni caso, il nome Gabicce Mare ha girato (e girerà) sulle pagine sportive e di ciclismo di nazioni che hanno sensibilità e cultura delle due ruote. Ora, devono essere bravi gli albergatori a seguire l’onda, cercando di andare a raccogliere la semina. Per farlo ci vuole passione, voglia, energia e sfida.
Ma andiamo con ordine a vedere che cos’è accaduto. Il campionato del mondo nasce in casa dell’hotel Alexander, da Roberto Colombari, un romano di origine morcianese (la sua famiglia è sinonimo di commercio di cavalli). Siamo nel 2007. Uno dei clienti dell’albergo è il giornalista Roberto Ronchi, figlio della bellissima persona Dante. Ricorda Colombari. “Presento Ronchi all’associazione albergatori. Inizia il dialogo. Il mondiale sarebbe possibile nel 2011.
La signora Letizia Vincenzetti organizza un incontro nel febbraio del 2010; solo che non c’è. Entro il 31 marzo del 2010 andava data una risposta agli organizzatori. A quel punto scrivo una relazione che invio all’associazione albergatori, suggerendo di contattare il sindaco Corrado Curti. Anche Letizia Vincenzetti ci consiglia di relazionarci col sindaco. Il sindaco accetta, ma afferma che non ci sono che 10.000 euro.
Si parte, ma il management dell’associazione albergatori si dice non contento. Il 9 maggio, il sindaco con una e-mail a Ronchi accetta. Gli otto alberghi diventano carbonari. Francamente, credo che Gabicce Mare abbia l’esigenza di essere promossa e non criticata”.
Qual è la posizione degli albergatori? Angelo Serra, il presidente: “Bisogna partire dal presupposto che ogni evento a favore del turismo va bene, ma qui si sono spesi troppi soldi. Quando durante tutta l’estate non si sono fatte manifestazioni. Non è vero come si dice che noi non abbiamo dato un aiuto.
Lo volevamo ma non in quel modo. Il mondiale si poteva fare ma non a alla cifra astronomica che non ha ritorno. Al massimo si potevano investire 30mila euro. E’ come sparare con un cannone ad un pettirosso. E’ vero che i soldi sono degli sponsor, ma perché costoro sono disposti a pagare cifre così alte?
E le grevi polemiche hanno dimostrato il fallimento della manifestazione. Poiché come imprenditore sono stato penalizzato pesantemente [ostruito l’ingresso del suo albergo con le strutture, ndr] quello che dico potrebbe essere frainteso.
Credo che per ripicca verso la mia persona mi hanno chiuso la porta dell’albergo sul lato del palazzo comunale. I miei clienti dal giardino, sono stati costretti ad andare a far colazione dentro. Il sindaco si giustifica in qualunque modo, ma non ci sono giustificazioni”.
ALLEGRO MA NON TROPPO
Gli otto carbonari
– Carbonari. Così sono stati definiti gli otto alberghi che hanno organizzato il campionato del mondo per giornalisti sportivi tenutosi a Gabicce Mare dal l’8 all’11 settembre. Sono: “Alexander”, “Losanna”, “Michelacci”, “Sans Souci”, “Duparc’, “Marinella”, “Miramare” e “Napoleon”.
PROMOZIONE
Che ritorno?
– Che ritorno di immagine c’è attorno al mondiale per giornalisti? Difficile dirlo. Ma tante testate del settore lo hanno raccontato. Un ottavo di pagina sulla Gazzetta dello sport per la crono vinta dall’ex campione Francesco Moser (è pubblicista). La città punta alle riviste di settore lette dai cicloturisti, soprattutto le testate estere. “Tour”, mensile di lingua tedesca che vende circa 50.000 copie. In febbraio, pubblica 8 pagine con richiamo in copertina; con una serie di bellissime foto. Racconta quattro uscite nell’entroterra. Con Gabicce come punto di partenza e arrivo. Consiglia anche dove alloggiare e mangiare (“Alexander” a Gabicce Mare e “Taverna del pescatore” a Casteldimezzo. E dove aggiustare le bici, Cicli Tonti, Cattolica. Per pura curiosità, i souvenir da San Marino sono definiti kitsch (sempliciotti, dal tedesco).