MUSEO E CREATIVITA’
di Maria Luisa Stoppioni*
– Impegno costante e reiterato del Museo della Regina è quello di operare in città e nel territorio come organismo vivo e al pieno servizio della comunità.
Al concetto di servizio si riconduce tra le altre l’idea del Museo quale organismo che produce, diffonde e divulga cultura attraverso un’azione didattica che coinvolge essenzialmente le scolaresche, ma che non disdegna nemmeno il pubblico adulto. In inverno e in coincidenza con l’anno scolastico, le proposte sono ovviamente più numerose e più specificamente indirizzate alla didattica museale: non solo laboratori allora, seppure numerosi ed efficaci, grazie al ruolo attivo richiesto ai ragazzi per la parte sperimentale a quella connessa, ma anche lezioni frontali e visite guidate, conseguenti al ruolo di affiancamento alla scuola da parte del Museo, in un tentativo di approfondimento dei temi affrontati in classe.
I ragazzi e le scuole hanno risposto numerosi in questi anni: dapprima quasi solamente le scolaresche di Cattolica e delle città limitrofe (S.Giovanni, Gradara, Gabicce), poi via via ad allargarsi fino a Rimini e a Pesaro, con sconfinamenti nel forlivese e a San Marino e, negli ultimi anni, alcune classi di Roma che hanno aderito a progetti dedicati all’Adriatico, ai suoi natanti, alle attività marinaresche e piscatorie che vi si svolgono.
I numeri, alla fine, sono importanti, soprattutto se si tiene conto che la didattica è gestita quasi esclusivamente all’interno dell’Istituto medesimo: sono affidati ad operatori esterni laboratori molto tecnici (per esempio, la scheggiatura della selce), mentre seppure ridotta dal punto di vista quantitativo, resta interessante ed essenziale la collaborazione con il Laboratorio dell’Immagine.
Sulla scia dell’esperienza invernale, questa estate si è sperimentata la possibilità di trasferire gli aspetti più propriamente ludici della didattica museale in attività serali per bambini e ragazzi: si sono così organizzate due serate di “Caccia al tesoro” ed altrettante di “Giochiamo al Museo”; punto di partenza (e di arrivo) i materiali del Museo, le sue sale, gli oggetti più curiosi, secondo percorsi divertenti e molto animati, ma fedeli alle caratteristiche espositive del museo stesso.
L’attività con i ragazzi ha fatto da traino ad un altro progetto, questo ormai attivo da molte estati, che è quello delle visite guidate in lingua straniera e in italiano offerte gratuitamente a turisti e non, grazie anche al contributo della Provincia di Rimini. Molti genitori, infatti, e con loro nonni ed amici adulti dei ragazzini, hanno approfittato dell’occasione ludica per i più piccoli per accompagnarli e prenotare visite guidate al Museo; in questo modo, l’intera famiglia ha potuto fermarsi, godere di questo piccolo scrigno e conoscere i bei reperti custoditivi, accompagnati da una guida. Le visite guidate, partite un po’ in sordina e con sforzo, si sono gradualmente imposte e rappresentano ormai una realtà nota ed ampiamente utilizzata da operatori turistici e da turisti; le guide si snodano su tre serate e sono, oltre che in italiano (il giovedì), in inglese e francese (mercoledì) ed ancora in tedesco (venerdì) e continuano per tutta l’estate.
Il Museo si compone di due sezioni: al primo piano, l’archeologia; al secondo, la marineria. Nell’ambito delle manifestazioni connesse a questa seconda sezione, in collaborazione con la “Mariegola delle Romagne”, l’Associazione che riunisce i sei porti della Romagna costiera (Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Riccione, Cattolica), e con l’Associazione Vele d’epoca di Gabicce, alla fine di agosto (sabato 27) si sono radunate a Cattolica le imbarcazioni tradizionali con vele al terzo, che hanno dato vita ad una veleggiata snodantesi nello specchio di mare tra il vecchio fortino di Gabicce e la zona di fronte al Parco “Le Navi” di Cattolica.
Il Comune di Cattolica ed il Museo sono rappresentati dalla lancia Marzia, una bella barca di proprietà privata, ospitata per tutto l’anno presso la Marina di Cattolica; alla Marzia si sono unite le barche Mira e Giannina di Gabicce; il Barchetto di Cesenatico; il bragozzo Teresina di Bellaria; le lance “Regina” e la grande “Amarcord” da Rimini, quest’ultima appena recuperata e varata, e fino a pochi mesi fa ancora a Gabicce (il suo nome era “Contadinella”). Da Cervia sono giunte ben tre imbarcazioni: il lancione “Tre Fratelli”, da sempre presente alle manifestazioni cattolichine, la lancia “Maria” e il cutter “Il Delfino”; le condizioni atmosferiche non favorevoli hanno indotto i proprietari della lancia “Tre sorelle”, già pronta a partire, a lasciarla a Cervia: peccato, si trattava infatti della bellissima imbarcazione di pertinenza cattolichina, recuperata e restaurata magnificamente dal cantiere Manzi solo 4 o 5 anni fa.
Infine, si è unita a noi, da Portorecanati, l’imbarcazione “Fioravanti”, mentre faceva bella mostra di sé in mezzo alle altre barche, lungo il portocanale, il motopeschereccio “Mario III”, anch’esso costruito secondo l’antica tradizione dei maestri d’ascia. Il vento sfavorevole della giornata purtroppo ha tolto molto alla coreografia dell’incontro, impedendo alle vele di essere spiegate e di animare con i loro colori il portocanale e il tratto di mare di fronte alla spiaggia.
A chiudere la stagione estiva, il 24 e 25 settembre le “Giornate europee del patrimonio”, che uniscono i musei di tutta Europa con iniziative, eventi, inaugurazioni, aperture straordinarie, mostre e quanto altro si possa immaginare, nel segno di una festosa celebrazione del grande patrimonio culturale e artistico ovunque diffuso. Il Museo di Cattolica aderisce all’iniziativa con due piccoli eventi, collegati alle sue due sezioni.
Il primo, sabato 24 settembre, si tradurrà in una conferenza il cui argomento prende spunto dal simbolismo magico-propiziatorio affidato agli occhi, a cui non si sottraevano quelli posti sulle prue delle barche (le nostre cubie), che Cattolica ha adottato anche come simbolo della città e che discendono da un passato remoto, da istanze ancestrali; Aveva solo un occhio, e il pregiudizio popolare? in favore di due, ha scritto il grande Charles Dickens.
La frase del letterato inglese offre lo spunto per una disseminazione di incontri sul tema presso il Museo della Regina di Cattolica, che si svilupperanno appunto a partire dal 24 settembre, con cadenze ancora da definire.
Il 24 settembre Sabrina Stroppa dell’Università di Torino, curatrice del libro di W. Deonna Il simbolismo dell’occhio, terrà una conferenza alle ore 17 presso il Museo della Regina; ma già dal mattino, se le condizioni metereologiche lo permetteranno, alcune delle imbarcazioni con vele al terzo saranno ormeggiate al porto, in posizione frontale, così da mostrare al pubblico i propri “occhi”.
A chiudere le due giornate, un evento curioso, collegato alla sezione archeologica: “Stappiamo l’antico”. Tra le anfore pescate in mare e conservate nel museo, infatti, ce n’è una (il tipo è Dressel 6B, olearia) curiosamente ancora tappata e perfettamente sigillata. Un bel reperto, che continua ad attrarre l’attenzione e l’interesse dei visitatori del Museo, che si chiedono curiosi se per caso all’interno l’anfora custodisca ancora tutto il suo contenuto e di che cosa potrebbe trattarsi.
Il prof. Piero Baraldi dell’Università degli Studi di Modena, chimico, affiancato da un restauratore, dirigerà l’apertura del grande vaso e procederà al campionamento del fondo, per poter poi sottoporre ad analisi chimica gli eventuali residui. Il pubblico assisterà, farà domande durante l’intervento, potrà offrire consigli e suggerimenti. L’appuntamento è per il 25 settembre, alle ore 17,00: Bologna e Archeopolis, la grande 4 giorni archeologica che si terrà in quella città tra il 22 e il 25 settembre, ha già segnalato questa iniziativa tra gli eventi di quelle giornate, sottolineandone l’originalità. Giocando un poco con i nostri reperti, il Museo cercherà così di alimentare curiosità e attenzione intorno ai reperti e agli oggetti del passato, ripercorrendo i quali si riscoprono pezzetti del presente e, forse, qualche volta li si riesce un po’ meglio a comprendere.
*Direttrice del Museo della Regina di Cattolica