CULTURA
di Patrizia Mascarucci
– Sabato 26 novembre alle ore 18, al Centro culturale polivalente è iniziato il ciclo di incontri di poesia e letteratura Aperitivo letterario organizzato dalla Biblioteca comunale. I prossimi appuntamenti: il 3, il 10 ed il 17 dicembre con gli autori Vincenzo Cecchini e Marina Andruccioli, Claudio Roncarati e Gina Codovilli, Pasquale D’Alessio e Stefania Maestri.
Il progetto Promozione alla lettura, che pone a confronto un poeta ed uno scrittore, è stato presentato dall’Ass. alla Cultura Anna Maria Sanchi come “un’occasione per riempirci il cuore di poesia e di letteratura, un’iniziativa tesa a favorire l’incontro tra i cittadini, i poeti e gli scrittori locali e quelli legati al territorio”.
Maria Teresa Codovilli ha letto poesie tratte dai suoi libri Il viaggio mi percorre, Tracce, 2009, insignito del 2º Premio ex aequo (1º C. Calabrò) al prestigioso Premio I Murazzi – 2010 a Torino e L’ora che riarde, Genesi, 2005.
La poetessa si è rivolta agli ascoltatori dicendo: “Sono felice di questo scambio tra di noi, di riflessione in cui il momento più giocoso della mia prima poesia cede il passo allo stadio interiore che accoglie il viaggio della vita che percorriamo, in realtà è il viaggio che ci percorre. Nella poesia il senso è spesso inesprimibile, è sempre oltre la soglia.
Il tempo passa e noi passiamo con il tempo e ci affollano tante domande che rimangono senza risposta. Il poeta Andrea Zanzotto alla domanda ‘Cosa ha capito nel suo lungo percorso di vita e poesia?’ rispose: ‘Niente!’
Questo niente è il fiume della vita che mi dà questo spunto per la poesia, un fiume che scava e l’acqua che non trattiene. Poesia è amore, passione ma soprattutto accoglimento”.
Tra le tante lette citiamo le poesie: L’angelodibrace ricordo del padre che non è più “come allora padre / quando mi conducevi nel meraviglioso tempo d’ognincontro, / per la mano”; Di ceduo incedere rinvia alla metafora del «giorno che si conclude bruciando/ardendo in cirri e cirri di luce»; Nella sera inconsutile ricordo del primo incontro d’amore con suo marito, l’artista Augusto Gennari, narra l’“inizio del nostro viaggio d’amore evocato dal canto dell’usignolo nella sera che non si consuma mai”; Nell’arpa ondulante delle tende descrive la madre mentre accosta le tende con un movimento che le ricorda l’arpa, strumento che rinvia alla mitologia. La madre, per l’effigie eretta ed ancora armoniosa, le dà l’idea di una dea, una “danzatrice sacra / che veglia assorta nel suo tempio”.
Ha letto Neve di mare dicendo: “il mare m’incanta, mi piace fantasticare sulla scogliera e quel giorno il mare era agitato, l’onda s’infrangeva sugli scogli e la spuma era come la neve. Al mare, sulla scogliera sento la necessità di essere ripercorsa dalla passione e dalla gioia della parola poetica”.
Roberto Buscarini, milanese, ha presentato Protagonista senza nome, Cinquemarzo, 2011, giallo il cui protagonista uccide solo donne, fatto che gli ha permesso di parlare dell’attualità che vede il dilagare di una gratuita quanto esecrabile violenza sulle donne; di parlare della giustizia, necessaria alla convivenza quotidiana.
Infine di agire come l’archeologo che scava le tracce del passato riuscendo a modificare la storia, “a mettere il bisturi nella storia” dice, ricollegandosi con una iperbole al bisturi del chirurgo della Domus ritrovata a Rimini e cioè di indagare il lato oscuro che si cela nell’uomo.