Un inciso: l’incasso della serata sarà devoluto a Michelle; la bambina si trova attualmente in una struttura specializzata per le patologie che la affliggono.
Tornando a noi: la Legge Basaglia, la n° 180 del 13 maggio 1978, decretava la chiusura dei manicomi in Italia, lasciando però uno spiraglio, cioè se in una cittadina ci fosse anche un solo “matto”, allora una piccola struttura doveva funzionare.
Ed è appunto il nostro Cagnet (dottor Cornacchia, neo laureato) che si butta a piè pari, racimolando diversi ammalati, distribuendo medicine e buoni consigli.
Gli attori. Sonia Bartolini, infermiera è Cleopatra, brava e credibile. Sonia è ormai una veterana che non finisce mai di stupire. Luciana Piermaria, altra infermiera, un po’ pedalatrice: uno spasso. Barbara Masini, gran scariolare, un tentativo di scappare dal manicomio. Le prova tutte. Grande! Patrizia Novelli, ammiratrice del cavallo di Bucefalo: tutta uno spasso. Claudette Georges, suppongo francese, crede di essere una locomotiva: sta crescendo. Franca Galeotti, pensa di essere un orologio, un orologio che batta ore liete per lei. Enza Mastria, si sente una gallina: eccellente. Patrizia Di Maria, adora lo zoccolo del cavallo di Napoleone: imperdibile. Ed eccoci a Luciano Vagnini, poveretto, infortuni a catena, si tuffa in piscina, ma non c’è acqua, con la chiave della macchina apre la porta di casa che gli scappa di mano. Un ragazzo dotato. Ottime le scenografie di Dino Galeazzi e di Luciano Vagnini. Un elogio a Franca Romani, molto sensibile. Nunzio Livi, che presentatore! Perfetto ogni suo approccio. In termini calcistici si direbbe: non ha sbagliato un passaggio.
Cagnet cosa pretendi? Vuoi una standing ovation solo per te? Sì, tu sei bravo, ma i ragazzi sono sotto di appena una spanna.
Un grazie pure a Giorgio Della Santina, gran dicitore, vero professionista.
(Rambo)