IL PUNTO
– Dario Fo è premio Nobel per la letteratura. Salvatore Settis è tra i maggiori intellettuali italiani. Samuele Bersani fa il cantautore. Luca Mercalli è un prestigioso meteorologo. Luca Telese è giornalista. Roberto Burdese è presidente Slow Food Italia. Alessandra Mottola Molfino è presidente nazionale di Italia Nostra. Raniero Maggini è vice presidente WWF Italia. Maria Giovanna Mazzocchi è il presidente Editoriale Domus, editore della rivista Domus, Quattroruote, Meridiani. Marcello Di Bella è il direttore dell’Oliveriana di Pesaro.
Sono solo alcuni degli italiani di prestigio che hanno firmato l’appello “Salviamo Vallugola”. Lo ha lanciato il Comitato che si batte contro l’ampliamento del porticciolo di Vallugola. Tra i firmatari anche il presidente del Parco del San Bartolo, Acacia Luca Scarpetti.
Dice il Comitato: “Ci sono dei luoghi che esprimono simbolicamente un senso di appartenenza, anche a chi vi è estraneo. Vallugola, con i suoi paesaggi irripetibili, con la ricchezza del suo patrimonio ambientale, con le sue leggende di città sprofondate nel mare, rappresenta uno di quei luoghi.
Questa baia naturale, che si insinua in una fragile falesia, proprio per il suo pregio naturalistico, culturale e storico-archeologico è stata racchiusa nei confini protettivi di un parco naturale regionale: il Parco del Monte San Bartolo, ed è stata individuata a livello europeo come ‘Zona a Protezione Speciale’ e ‘Sito di Interesse Comunitario’ e censita nella Rete Natura 2000”.
“Esiste il paesaggio balneare della Romagna – continua la riflessione -, una continua linea orizzontale di spiagge lunghe e di porti turistici, senza rilievi.
Esiste un altro modello di paesaggio, quello del litorale marchigiano, differente dal primo per le colline immediatamente a ridosso del mare, per la storia e per l’arte dei primi rilievi del Montefeltro alle spalle. Anche il turismo è diverso, meno ludico e più colto. Questo modello, in cui si integra Baia Vallugola, è un paesaggio di memoria. È quindi sbagliato modificare i profili del paesaggio, o meglio, gli elementi del paesaggio percepiti dalla nostra memoria” (Luigi Spinelli, intervento alla Conferenza di servizi).
La linea di costa sinuosa della Vallugola viene alterata, con ripercussioni irrimediabili sugli ecosistemi marini e terrestri e preoccupanti rischi relativi al dissesto della falesia, oltre al concreto pericolo di attivare fenomeni erosivi sull’arenile di ponente”.
Dunque: “Occorre difendere e conservare il paesaggio inteso come supremo patrimonio collettivo e contrastare il concetto di uno sviluppo che poco si curi dello spirito dei luoghi e della sostenibilità delle azioni, per diffondere una nuova prassi di valorizzazione ambientale.
Le firme di prestigio
Salvatore Settis, Dario Fo, Samuele Bersani, Luca Mercalli, Luca Telese, Roberto Burdese (presidente Slow Food Italia), Alessandra Mottola Molfino (presidente nazionale di Italia Nostra), Raniero Maggini (vice presidente WWF Italia), Maria Giovanna Mazzocchi (presidente Editoriale Domus. Editore della rivista Domus, Quattroruote, Meridiani), Alberico Barbiano di Belgiojoso, Luigi Spinelli, Paolo Baldeschi, Valentino Podestà, Maria Balsamo, Rodolfo Coccioni, Olivia Nesci, Antonella Penna, Riccardo Santolini, Alessandro Mortarino, Domenico Finiguerra, Marco Boschini, Riccardo Picciafuoco, Marcello di Bella, Umberto Piersanti, Maria Rosa Bollettieri Bosinelli , Alessandro Bondi, Davide Rossi, Tarcisio Porto, Luca Martinelli, Nicola Dall’Olio. Davide Brullo, Marco Savelli, Acacia Luca Scarpetti.