Strano ma vero. Per il momento il palazzo, tutt’ora denominato ‘ex Banca d’Italia’, non ha un nome nonostante l’indiscutibile prestigio. Ma dovrebbe essere questione di poco. E’ stato inaugurato venerdì scorso. Affacciato sul giardino pubblico di Piazza Ferrari, è frutto di un intervento urbanistico operato nel 1888 attuato su iniziativa della Cassa di Risparmio di Rimini che ne è proprietaria dal 2008.
La storia. L’edificio è il risultato di un restyling attuato probabilmente in occasione dell’acquisto da parte della Banca d’Italia nel dicembre del 1923, ed effettuato sulla base di un edificio che le poche fonti storiche individuano come Palazzo Argolanti (poi Pedrocca) datandolo 1779 (la prima denominazione compare anche nella pianta del De La Lande, datata però 1769, che censisce chiese, palazzi patrizi, edifici e luoghi importanti della città). La plausibile matrice settecentesca (o anche seicentesca) del palazzo non è più rintracciabile, oggi, nel prospetto principale su via Gambalunga. Qui l’Arch. Gaspare Rastelli (autore anche dei restyling neogotici del Palazzo dell’Arengo e della ex-Torre campanaria della distrutta Cattedrale di S.Colomba) procedette infatti ad un rifacimento dell’apparato decorativo in un linguaggio neoclassico-eclettico, tipico degli edifici ottocenteschi di rappresentanza ed ambientato nel nuovo contesto architettonico determinato dalla recente creazione della Piazza-Giardino Ferrari. Il dato storico saliente rimane l’inclusione di un tratto di mura urbiche di età tardo-imperiale, presente in fondazione ma anche in elevato, certamente al piano terra e forse anche (ma se è così, molto parzialmente) al piano primo, variamente e pesantemente manomesso nel tempo.
Banca Carim ha acquistato il palazzo nel 2008. Dopo un lungo e laborioso restauro, compiuto dallo studio Cumo Mori Roversi Architetti nel rispetto dei vincoli posti dalla Soprintendenza, i suoi locali sono ora fruibili ed ospitano alcuni uffici della direzione generale nonché spazi destinati all’attività istituzionale. L’importante investimento sostenuto da Banca Carim per l’acquisto e per il restauro dell’immobile costituisce un recupero anche a favore della Piazza e della Città nel suo complesso.