Gian Carlo Polidori (Urbino, 1895 – Pesaro, 1962) è stato uno dei ceramisti italiani di maggior talento dello scorso secolo. E’ stato anche il direttore dei Musei Civici di Pesaro, che conserva una delle maggiori collezioni di ceramica istoiriate nel mondo. Pesaro ricorda l’artista-direttore con una mostra dal titolo: “Gian Carlo Polidori. Un grande ceramista, un grande maestro”.
Il pubblico potrà ammirare 60 ceramiche e 20 disegni che consentono di far luce su attività e poetiche, soprattutto tra il 1920 e il 1942. L’esposizione viene inaugurata il 16 giugno alle ore 18.30, ai Musei Civici di palazzo Mosca. Chiude il 9 settembre. E’ stata curata da Giuliana Gardelli e Claudio Giardini, e promossa dall’associazione artistico culturale ‘Paolo Sgarzini’ di Urbino in collaborazione con l’associazione Amici della Ceramica di Pesaro, i Musei Civici dell’assessorato alla Cultura del Comune e Sistema Museo, con il patrocinio del ministero per i Beni e le Attività Culturali_Soprintendenza per i Beni Artistici Storici ed Etno-Antropologici delle Marche_Urbino. L’evento è possibile grazie al sostegno di: Regione Marche, Comune di Ascoli Piceno, Musei Civici di Ascoli Piceno, Comune di Urbino, Provincia di Ascoli Piceno, Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Banca Popolare Valconca, Banca dell’Adriatico, Unipol Assicurazioni Agenzia di Urbino, Fiam Italia. Dal 1925 al 1930, Polidori viene incaricato della direzione artistica della Manifattura Matricardi di Ascoli, ambiente in cui porta l´esperienza maturata presso l´azienda Dolcetti di Venezia e la ‘Dorica’ di Ancona. Ad Ascoli si consolida una simbiosi straordinaria con il proprietario, l´ingegner Giuseppe Maria Matricardi, che consente al “pittore di ceramiche” – come lui amava definirsi – di sviluppare mirabilmente la tecnica degli smalti sia nei ritratti che nella realizzazione delle sue famose “Pomone picene”, dalla maschera alla rivisitazione classica, in un´atmosfera coltissima, alla pari con i grandi pittori del primo novecento come De Chirico e Casorati.
Dopo Ascoli, Polidori conclude la sua carriera artistica e professionale con la direzione dei Musei Civici di Pesaro (dal 1945 al 1962), dove arriva dopo un articolato curriculum scolastico in diverse Scuole d´Arte (Urbino, Grottaglie, Castelli d´Abruzzo, Castellamonte, Sulmona, Fano, Pesaro) e con una competenza di storico dell´arte ceramica italiana di tutto rispetto, esercitata con particolare attenzione per la produzione abruzzese e per quella dell´antico Ducato d´Urbino. Attraverso l´esposizione di 60 realizzazioni pittoriche su ceramica e di 20 disegni, l’evento vuole recuperare la poetica di uno dei più interessanti artisti del primo novecento italiano. L’ampia visione dell´arte ha determinato il progressivo evolversi dello stile di Polidori, alla cui base c´è la conoscenza, anche visiva, della cultura della Grecia classica che aveva potuto ammirare da ragazzo ad Atene, ma pure della pittura rinascimentale studiata a Brera negli anni milanesi.
La successiva esperienza veneziana lo avvicina al Verismo del tardo ottocento che in parte continua nel breve periodo anconetano, tra il 1924-1925, dove la quotidiana visione del reale raggiunge esiti artistici notevolissimi. Musei Civici di palazzo Mosca_piazza Toschi Mosca 29 orario martedì, giovedì, venerdì, sabato, domenica 10-13, 16-19.30; mercoledì 10-13; lunedì, giorno di chiusura ingresso 4 euro, gratuito fino a 14 anni e ogni terza domenica del mese.