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Home Ambiente

RINNOVABILI, 30 IMPRESE A RISCHIO

Redazione di Redazione
28 Ottobre 2014
in Ambiente, In primo piano, Rimini
Tempo di lettura : 4 minuti necessari
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Il Quinto Conto Energia non piace. Così scatta la protesta con l’obiettivo, a breve termine, di approfondire i temi in Conferenza Stato-Regioni il prossimo 10 maggio. A prendere in mano il testimone c’è il Partito democratico che proprio questa mattina, andando nel concreto, ha presentato le proposte di modifica, a cui aderisce (vedi approfondimento a fine articolo “Proposte di modifiche alla bozza di DM V Conto Energia”). Secondo i promotori dell’iniziativa, a Rimini sarebbero centinaia i posti di lavoro a rischio, circa 500, con un numero importante di imprese “costrette a bloccare investimenti e nuove assunzioni”. La fotografia scattata a livello locale è di assoluto rilievo. Secondo i dati riportati e riferiti al 2011, sarebbero oltre trenta imprese nel Riminese interessate al problema, con 544 addetti (si tratta di addetti diretti, a cui se ne aggiungono un migliaio tra artigiani e indiretti) con età media 30 anni e 256 milioni di fatturato complessivo. “La nostra non è la semplice difesa di un settore, quanto di un’idea di sviluppo futuro – ha detto il segretario provinciale del Pd, Emma Petitti – Efficienza energetica ed energie rinnovabili sono due pilastri fondamentali della lotta politica che il PD intende condurre, nella convinzione che un diverso sistema di sviluppo energetico è oggi possibile. Dal 2007 sono stati fatti grandi passi avanti in questi settori, le aziende riminesi rappresentano modelli di eccellenza. Oggi non solo devono riuscire a reggere, ma devono poter continuare a crescere. Il PD parte dal territorio con la sua mobilitazione e con l’impegno per modificare il decreto del V Conto energia in occasione del passaggio all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Ma la questione non si chiude il 10 maggio: sul tema delle rinnovabili e del fotovoltaico occorre un’attenzione continua”. Tra le richieste, rivedere la norma del V Conto energia che prevede per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 12 Kw l’iscrizione ai registri del Gse per accedere agli incentivi, creando un ulteriore carico burocratico che rischia di diventare insostenibile per le aziende; la reintroduzione dei premi per lo smaltimento dell’amianto; la revisione della disciplina dello scambio sul posto. Non è la prima volta che si levano certi scudi. Anche il passaggio dal Terzo al Quarto Conto creò non pochi problemi. Per fortuna senza drastiche conseguenze.

ARTICOLO CORRELATO CON INTERVISTA ALL’ESPERTO

Redazione Online
© RIPRODUZIONE RISERVATA

 Le proposte di modifica al Quinto Conto Energia  “sposate” anche dal Pd riminese.
La bozza del V Conto Energia pubblicata sul sito internet del MSE in data 16 aprile 2012 presenta alcune criticità che potrebbero causare grossi danni al mercato fotovoltaico mettendo in discussione la sopravvivenza delle aziende italiane. In tale ottica GIFI propone le modifiche essenziali di seguito riportate.

Modifiche essenziali
1) Soglia di incentivazione massima ammissibile. GIFI ritiene che il montante semestrale annuo complessivo, pari a 100 ML€ (dei quali 10+10 Mln € per gli impianti con caratteristiche innovative e a concentrazione), sia inadeguato a garantire la continuità del mercato e non ritiene opportuno prevedere scaglioni di uguale importo economico nei vari semestri. GIFI richiede pertanto l’innalzamento della quota totale di incentivazione a 7Mld€/anno. La disponibilità di 1 Mld € dovrà essere ripartita nei 5 semestri in modo che, tenuto conto del decalage degli incentivi, si abbia un valore dei MW incentivati pressoché costante. Si propone un valore in milioni di euro per semestre così distribuito: 240, 220, 200, 180,160.
2) Data di entrata in vigore del V CE. L’attuale data per l’entrata in vigore del V Conto Energia, individuata al 1° Luglio 2012, crea una forte turbativa nel settore a causa dell’incertezza temporale che si viene a creare. In un contesto di questo tipo gli istituti di credito hanno di fatto congelato qualsiasi finanziamento per il rischio concreto di non conoscere l’esatta data di entrata in vigore del nuovo decreto. GIFI propone il 1° Settembre 2012 quale data per l’entrata in vigore del V CE (secondo il meccanismo riportato all’articolo 1 comma 3 della bozza V Conto Energia).
3) Tutela investimenti avviati. Grandi Impianti in corso di costruzione e/o già connessi ma non a registro. Per tali impianti, che avrebbero ottenuto le tariffe incentivanti del IV CE di gennaio 2013, GIFI propone l’introduzione di una norma di salvaguardia che garantisca tale tariffa, a condizione che gli stessi impianti entrino in esercizio entro la data di entrata in vigore del V Conto Energia. Per gli Impianti iscritti a registro ma che non hanno comunicato la fine lavori nei tempi indicati dal IV CE, GIFI propone l’introduzione di una norma di salvaguardia che garantisca la tariffa prevista dal IV CE di gennaio 2013 decurtata del 20%, a condizione che gli stessi impianti entrino in esercizio entro la data di entrata in vigore del V Conto Energia.
4) Registro di ammissione degli impianti. GIFI propone l’innalzamento a 200 kW della soglia oltre la quale scatta l’obbligo di iscrizione al registro. A tale fine si potrebbe prevedere un ulteriore taglio delle tariffe dell’ordine del 5-10% con lo scopo di contenere la spesa degli
impianti fuori registro.
5) Amianto. GIFI propone la reintroduzione del premio per lo smaltimento dell’amianto con le stesse modalità indicate nel IV CE (5
cent€/Kwh).
6) Sviluppo industria nazionale. La potenzialità di ulteriore sviluppo per le imprese sul territorio nazionale, la forza lavoro e l’economia dello stato devono essere necessariamente tenute in considerazione. GIFI richiede l’individuazione di opportune forme di incentivazione a sostegno e sviluppo dell’industria nazionale.

 

 

Tags: emma petittifotovoltaico riminipd riminirinnovabili rimini
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