“La crescita culturale: è questo l’impegno che ci siamo dati come giunta. Qualsiasi cosa facciamo, teniamo conto della scuola e della formazione, che significa senso civico e lavoro per il paese”. Non è un intellettuale ad argomentare così, ma Franca Foronchi, sindaco di Gradara fino al 2017. Professoressa di tedesco e questo forse vuol dire pur qualcosa, quando si chiacchiera con Franca Foronchi si apre una discussione. E’ un ping pong in cui, se non si sa, ci si astiene. Oltre ad oggetti di ceramica artistica, come presente di rappresentanza di Gradara, regala anche dubbi.
Cerca di governare il suo territorio come una buona madre di famiglia. Come dovrebbe essere la politica: soddisfare i bisogni delle famiglie e delle imprese. Il suo consiglio comunale ha messo mani ad una variante al Prg (Piano regolatore generale, oggi chiamato Psc, Piano strutturale comunale) che darà l’opportunità ai gradaresi di piccoli ampliamenti. Un modo intelligente per rispondere alle esigenze delle famiglie e aiutare un settore, quello edilizio, in crisi per una gestione non all’altezza del compito, direbbe il prestigioso economista di Rimini Stefano Zamagni. Sul piano ha messo 1.500 metri quadrati. La variante è appena passata in Provincia di Pesaro. Ora tornerà in consiglio comunale. Poi si metterà in moto una macchina del mattone al servizio delle necessità. Il Piano regolatore del 2008 prevede di portare gli abitanti di Gradara a 7.500; oggi sono 4.500. Ne è stato realizzato solo il 10%.
Qual è il suo primo pensiero, oggi?
“Il freno che ci impone il Patto di stabilità [il troppo rigore del bilancio imposto dallo Stato, ndr] e le incertezze. I cittadini che vengono da me non possono aspettare mesi per le loro soluzioni. Fuori c’è la fila di chi ha perso il lavoro e non riescono ad arrivare a fine mese. Ricevo il pubblico quasi tutti i giorni e fino allo scorso anno le famiglie in difficoltà erano una quindicina; prevalentemente nuove famiglie. Oggi, sono raddoppiate. Poi, ci sono i separati in cassa integrazione a far fatica”.
Che cosa fate?
“Abbiamo un servizio di assistenza sociale che prima ascolta e interviene. Aiutiamo a pagare le bollette del gas, della luce, degli affitti. Poi ci sono i pacchi alimentari con don Germano. Ogni 15 giorni ne distribuiamo più di 50. Cose anche per i bambini”.
Fatto muti negli ultimi tempi?
“Non ne abbiamo fatti dal 2006; se non per un impianto fotovoltaico del valore di 130mila euro. Tutto sommato però abbiamo una buona situazione economica. Non abbiamo aperto mutui ma ci siamo impegnati nel reperire risorse con le quali abbiamo riqualificato il patrimonio storico. Con 500mila euro abbiamo restaurata una casa nel borgo; abbiamo restaurato le mura che danno sul parcheggio”.
Quanto frena il Patto di stabilità la possibilità di effettuare investimenti?
“Abbiamo i soldi, ma per legge non li possiamo spendere. Dove si spreca il divieto potrebbe anche andar bene; da noi no. Quest’anno, per legge, siamo costretti a far risparmi per 390 mila euro”.
Che cos’è la politica per lei?
“E’ partecipazione alla vita della comunità. Deve fare oltre che per chi ha, soprattutto per le fasce sociali più debole. La comunità intelligente è dove tutti stanno abbastanza bene. E va fatta in modo chiaro, trasparente e onesto. La politica è nata per questo”.
In politica qual è il peccato più frequente?
“L’individualismo. Che uno solo possa fare tutto. E’ il fatto più deleterio”.
Che cosa fare?
“Sarebbe sufficiente valorizzare le esperienze dentro il partito. Ascoltare le voci e i pensieri buoni. Poi, ci vorrebbe un po’ più di coraggio. Ci sono i privilegi della politica che non possono più continuare e non si possono più sopportare. Ci vorrebbe anche un progetto per creare lavoro, per i lavoratori ma anche per la piccola e media impresa”.
Il turismo di Gradara tiene, come lo spiega?
“Abbiamo iniziato a lavorare su un progetto, ‘Gradara capitale del Medio Evo’. Si è cercato di far crescere nelle associazioni e nei cittadini la consapevolezza di vivere in un borgo storico che va valorizzato perché ci viviamo. E può anche fare economia. Grazie alle associazioni, si organizzano alcuni eventi insieme, che ci permettono un calendario lungo tutto la stagione. Nelle nostre scuole abbiamo lavorano su un progetto dove i protagonisti sono i personaggi della nostra città. Abbiamo fatto una ricerca storica con corsi sulla musica medievale e del Rinascimento. Invece, dal punto di vista architettonico abbiamo recuperato quello che era possibile dentro le mura; cosa che ha dato impulso ai privati. Tra il 2012 e il 2013 sono nati 4-5 affittacamere; l’ultimo apre a Natale”.
Cosa vorrebbe portare a termine nel suo mandato?
“Riqualificare piazza Mercato, non buttando tutto all’aria, ma semplicemente aggiungendo più verde. Affinché le due Gradara possano essere messe in comunicazione. Un’altra idea che vorrei concretizzare sarebbe la pavimentazione della piazza Rubini Vesin, portando fuori le auto. D’estate sarebbe un signor palcoscenico per il cinema e il teatro all’aperto. Infine, mi piacerebbe collegare con una ciclabile Gradara al mare. Fino ai confini di Gabicce basterebbero 200mila euro”. (G.C.)
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