Ci voleva un gran finale. Eccolo. E siccome stimiamo l’eta media dei nostri lettori online siamo anche sicuri di non sbagliare scegliendone la colonna sonora. “I Like Chopin”, diceva il titolo di una canzone del 1983 cantata dai Gazebo. Invece, no. A Pazzaglia “I like Biagini”. Ecco si chiude così (per ora) l’interessante botta e risposta (più botta che risposta) tra il consigliere di Sel Fare Comune Fabio Pazzagia e il “malcapitato” Marco Agosta, capogruppo del Pd in consiglio comunale.
Le puntate precedenti. Pazzaglia apre la discussione, Marco Agosta (replica), Pazzaglia scava nei precedenti politici di Agosta.
Perchè in tutto questo acceso scambio epistolare (di cui abbiamo volentieri ampiamente riportato le posizioni), Pazzaglia non ha mai mollato l’osso. Che ribadisce: nel 2014 meglio andare ad elezioni anticipate. Con questa tesi. La proliferazione di comitati di cittadini “contro questo quello e quell’altro” è la prova che bisogna cambiare, dice in buona sostanza Pazzaglia. “I Comitati che nascono come funghi – scrive – rendono bene l’idea di questa incapacità nell’affrontare e risolvere problemi vecchi e nuovi. Ne cito solo alcuni ma l’elenco sarebbe lunghissimo: Comitato “Ex Macello” contro i nuovi palazzoni stile “socialismo reale”, il Comitato “Vergiano-Spadarolo sicure” che chiede un intervento per la messa in sicureza di Via Pietarubbia una strada a rischio cre rappresenta un grande pericolo per i residenti, il Comitato Marina Centro che chiama a raccolta gli esercenti per progettare il rilancio dell’area, il Comitato “per una città sostenibile” a difesa dei diritti delle persone che si muovono in sedia a rotelle, il Comitato dei cittadini di San Martino in Venti nato per avere un confronto con le istituzioni che invece ignorano chi abita il territorio, in particolare sulla realizzazione del nuovo impianto dove si effettua il trattamento e il recupero dei rifiuti organici (biodigestore), il Comitato “Teleriscaldamento”, Comitato “contro la Mini Aspi”.
Di fronte alla chiara necessità dei cittadini che richiedono a gran voce un confronto vero con le istituzioni – si domanda Pazzaglia – il PD puo’ andare avanti a colpi di feste ed aria fritta? A nostro parere il tempo della ricreazione è finito. La soluzione, per il bene di Rimini, è voltare pagina al piu’ presto e anticipare il ritorno alle urne. Riazzerare per ripartire da tre elementi imprescindibili: maggior sensibilità, maggior spirito di servizio, maggior concretezza. Gli amministratori devono stare al servizio dei cittadini. Questi di oggi invece i cittadini li evitano accuratamente! Domanda: in un anno e mezzo il Sindaco Gnassi quante volte è andato a confrontarsi nei quartieri?
Ed eccoci al gran finale. “I like Biagini”. L’unico in Giunta che sa di cosa stiamo parlando – scrive ancora Pazzaglia – è senza dubbio Biagini. Lui sa bene cosa vuol dire esercitare il confronto democratico partendo dal basso, visto che è stato Presidente di Quartiere. Costa fatica ma è a proprio questla differenza che passa tra un Sindaco e un direttore artistico. Per questo motivo invito Biagini a riflettere seriamente sulla seguente proposta: si dimetta dalla giunta Gnassi, sempre piu’ affetta da sindrome di Beatiful. Se lo fa subito è ancora in tempo per fare un 2013 in giro per i quartieri pancia a terra dentro i problemi del territorio. E poi se deciderà di candidarsi come Sindaco indipendente alle elezioni anticipate del 2014, personalmente lo sosterro’ senza problemi. Rimini ha bisogno di un nuovo corso.
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