Incredibile ma, sembra, vero. E ci sarebbe anche la registrazione audio tra la lavoratrice e il suo datore di lavoro. La triste vicenda riguarda un’insegnante di nuoto presso la piscina comunale. Licenziata solo per aver cliccato “mi piace” sotto un post di Facebook i cui contenuti – leggiamo sul messaggio che ‘denuncia’ il fatto – “non erano graditi a chi governa” la struttura pubblica. La diretta interessata, secondo la ricostruzione degli ‘amici’, l’istruttrice avrebbe saputo proprio da un collega del mancato rinnovo dell’incarico di prestazione sportiva che la lega alla polisportiva. Appresa la notizia, l’insegnate chiede ai datori di lavoro spiegazioni. Eccole: per un “arbitrario quanto inaccettabile gesto di insubordinazione e di mancanza di rispetto alle regole di buona condotta”. Lo sdegno sulla rete esplode nel giro di pochi minuti. “Al di là dell’esecrabile gesto di arroganza e di dominio di chi si crede così potente da considerarsi padrone – si legge nel post dal profilo di Alberto Nardelli che svela l’accaduto – quel che resta è il livello di assoluto degrado umano e politico che Riccione ha raggiunto. Una città preda e ostaggio di una classe politica e dirigente senza scrupoli, attenta solo a perseverare il suo controllo su tutta la città”.
LA REPLICA arriva dal diretto interessato, il dirigente della Polisportiva comunale Stefano Maestri che, pur confermando la discussione avuta con l’istruttrice di nuoto sul noto social network, precisa che la scelta di interrompere il rapporto di lavoro è dovuta alle numerose “proteste” arrivate dai genitori dei bambini che frequentavano i suoi corsi e per un atteggiamento, il suo, “critico” su tutto. Elementi che l’avrebbero portata in una situazione tale da non essere più in sintonia col personale e la “squadra” della Polisportiva. Rimane in ballo la questione della registrazione, chissà se salterà fuori. (dc)