di BERNADETTA RANIERI
L’idea, nata nel 1994 da una provocazione di don Oreste Benzi (foto), è quella di mettere al centro della scuola gli “ultimi” come risorsa e porre alla base la gratuità e non il profitto. Di questo modello pedagogico se ne parlerà in un convegno il 5-6 ottobre 2013 a Valdragone (Repubblica di San Marino), presso l’Hotel San Giuseppe) in un convegno dal titolo “La scuola del Gratuito – Pedagogia della gratuità per una società più felice” organizzato dalla Papa Giovanni XXIII e dal “Gruppo di ricerca per una scuola del gratuito” di Pesaro. Il modello pedagogico si fonda su tre concetti basilari per progettare una società diversa: “una scuola senza voti, la ricchezza della diversità, il gusto di conoscere”.
Oggi per indicare i disabili si parla di “bisogni educativi speciali”, ma la Comunità Papa Giovanni XXIII e il “Gruppo di studio sulla Scuola del gratuito” vogliono una scuola in cui i bisogni educativi speciali siano di tutti, perché ogni alunno è unico, prezioso e speciale. Alcuni insegnanti della Comunità si sono posti come primo obiettivo quello di approfondire il significato del loro lavoro. Dalla riflessione è emerso un modello di scuola, esposto nel “Manifesto della scuola del gratuito”, che non si basa sul profitto, ma che chiede all’alunno di sviluppare i suoi doni personali creando una rete di relazioni senza il falso obiettivo del voto. Una scuola dove si attua l’educazione “della gratuità” e non “alla gratuità” come sottolinea Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità, “perché la gratuità è dentro di noi e va solo sviluppata”.
E lo stesso ha fatto un docente di Pesaro, Ferdinando Ciani, che ha adottato questo tipo di didattica e ha potuto così sperimentare che i ragazzi non solo hanno imparato di più, ma imparano di più rispetto a coloro che sono ancora attaccati al voto e alla competizione. Pertanto la Scuola del Gratuito nasce con la convinzione che gli “ultimi” possono essere considerati gli artefici anche di una nuova educazione e di una nuova scuola, essendo questi il termometro delle necessità profonde di tutti i ragazzi, prima delle quali la possibilità di esprimere i doni posseduti, senza paure e senza esclusioni. Alla gestione della scuola, poi, partecipano le famiglie e gli educatori. Le prime, non come “clienti” ma come strette collaboratrici anche nelle valutazioni finali. I secondi, si pongono in ascolto dei genitori soprattutto per gli aspetti che riguardano l’interiorità e l’affettività.
Nel corso del convegno, infine, questo esempio educativo sarà messo a confronto con altre esperienze scolastiche che fanno a meno dei voti e non confondono il valore della persona con la sua capacità di incamerare nozioni. Tra queste vi sono le “scuole libertarie” che saranno presentate da Irene Stella con l’apporto di studiosi come Riziero Zucchi dell’Università di Torino, Leonardo Becchetti dell’università di Roma Tor Vergata e Andrea Canevaro dell’Università di Bologna.
Relatori presenti al convegno. Giovanni Paolo Ramonda – Responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII. Laureato in Pedagogia e papà di Casa-famiglia. Ferdinando Ciani – Docente di scuola secondaria di primo grado, responsabile del “Gruppo di studio sulla scuola del gratuito”. Autore dei libri “La scuola di Pinocchio”, “A scuola senza profitto” e “La scuola del gratuito” in uscita al Convegno. Irene Stella – Docente di matematica, co-autrice del libro “Liberi di imparare”, attiva in Europa e in Italia nell’European Democratic Education Community e nella Rete per l’Educazione Libertaria. Riziero Zucchi – Docente presso l’Università di Torino. Autore di diversi libri e pubblicazioni sulla “Pedagogia dei genitori”. Leonardo Becchetti – Docente di Economia presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Collabora con “La Repubblica” e “Avvenire”. Autore di diversi libri fra cui “La felicità sostenibile. Economia della responsabilità sociale”. Andrea Canevaro – Docente di Pedagogia presso l’Università di Bologna. Esperto di integrazione scolastica, ha scritto sull’argomento numerosi libri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA