di BERNADETTA RANIERI
Come trascorrono il tempo libero i giovani? Quali sono i comportamenti a rischio e potenzialmente dannosi maggiormente messi in atto dai giovani? Sono domande che fanno scaturire una miriade di osservazioni da più punti di vista e che sono stati anche il punto di partenza di saggi sociologici. Le stesse sono state al centro del “progetto di ricerca-azione sugli stili di vita dei giovani della Valconca nella gestione del tempo libero”. Le finalità del progetto: individuare e comprendere le motivazioni del disagio sociale nell’ambiente giovanile, trovare le criticità e le potenzialità del territorio e promuovere azioni in grado di migliorare le relazioni tra giovani e generazioni e la partecipazione alla vita sociale e delle istituzioni.
La ricerca è stata realizzata all’inizio del 2014 attraverso una collaborazione fra Provincia di Rimini, Unione dei Comuni della Valconca, Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Rimini, Azienda Usl e Associazioni di Volontariato, nell’ambito del progetto “Comunità educante e inclusiva” finanziata dai Servizi Sociali della Provincia di Rimini per 18mila euro. All’iniziativa hanno, dunque, partecipato i Comuni di Morciano quale ente capofila, San Clemente, Montefiore Conca, Gemmano, Mondaino, Montescudo e Montegridolfo.
I protagonisti sono stati 195 adolescenti tra i 12 e i 18 anni, di cui il 45,9% vive a Morciano di Romagna, il 19,1% a San Clemente, il 13,4% a Montefiore Conca, il 12,4% a Gemmano, il 5,7% a Mondaino e a Montescudo e lo 0,5% a Montegridolfo. Ai giovani è stato somministrato un questionario anonimo per indagare direttamente i comportamenti a rischio e alcune variabili di interesse. Quello che è emerso è che i giovani della Valconca amano trascorrere il proprio tempo libero in compagnia dei coetanei, preferito in percentuale maggiore dai maschi (77,5%) rispetto alle femmine (67,4%).
Per quanto riguarda il rapporto con gli alcolici, al 57,4%dei ragazzi intervistati è capitato di assumere alcolici. Si inizia mediamente a 13 anni e mezzo e l’età media della prima sbornia è 14 anni e mezzo. I giovani che dichiarano di fare uso di alcolici riportano un consumo maggiore anche da parte dei padri e delle madri. Gli alcolici più consumati dai ragazzi sono vino, alcolici alla frutta, birra; superalcolici, amari, aperitivi e cocktails sono più consumati dagli stranieri.
In riferimento al rapporto con la noia, l’11,9 è molto vulnerabile alla noia, il 70,2% mediamente vulnerabile, il 17,9% poco o per nulla vulnerabile. Chi è meno vulnerabile lo è grazie soprattutto al supporto dei genitori e anche al ruolo del gruppo dei pari. Chi al contrario è molto vulnerabile non gode di questo supporto. Chi è più vulnerabile alla noia ha una maggiore affinità nel ricercare momenti di solitudine, ad assumere alcolici, a fumare e a connettersi per più tempo a internet.
Il quadro che emerge dalla ricerca è, dunque, quello di una comunità di giovani adolescenti complessivamente positiva e attiva, ma con criticità significative nell’assunzione di alcolici e nel fumo di sigaretta. Anche il fatto che il 59% dei ragazzi intervistati non pratichi alcuna forma di sport e che il 26% ritenga accettabile l’illegalità sono dati che inducono a una riflessione. I risultati della ricerca non sono altro che il punto di partenza per la creazione di laboratori di lavoro sui giovani all’interno di ogni comune della Valconca. Adesso l’obiettivo è quello di costruire assieme a famiglia, scuola, associazioni e istituzioni un dibattito che veda protagonisti i giovani, per mettere in campo azioni di inclusione e partecipazione alla vita sociale e cercare di andare a smussare quegli angoli legati alla noia.
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