Quanti candidati sindaco ci saranno a Bellaria Igea Marina? Per ora sono ufficialmente tre (Enzo Ceccarelli, Gabriele Morelli e Mauro Crociati), ma ne mancano almeno due quasi certi: quello di Bene Comune (che fa capo a Sel) e quello del Movimento 5 Stelle. Uno in meno – sulla carta – di quelli che si presentarono in lista nel 2009. Allora Ceccarelli stravinse guidando una coalizione di centrodestra molto ampia, che ricomprendeva – e ricomprende anche oggi – da La Destra all’Udc, tutte le storiche “opposizioni” bellariesi, ovvero il Pdl, la Lega Nord, la civica di Cristina Zanotti, quella denominata La Svolta, e perfino il Socialismo Riformista. Bene o male, divisione del Pdl compresa (Forza Italia e Nuovo Centro Destra), la coalizione a sostegno del sindaco dovrebbe essere la stessa. Discorso inverso invece per il Partito Democratico, che ha già perso per strada l’appoggio della lista civica Città Viva (cinque anni fa appoggiò Marcella Bondoni e portò in Consiglio comunale Moris “Moka” Calbucci, uno dei consiglieri più agguerriti e presenti della minoranza, senza dubbio) e molto probabilmente sosterrà Morelli sindaco senza poter contare sulla “compagnia” di Bene Comune (a cui partecipano attivamente anche alcuni ex amministratori dell’era Scenna, a partire proprio dall’ex sindaco messo da parte proprio dal suo partito). Per il momento, nonostante qualche ammiccamento da parte del Pd – vero o presunto – non ci dovrebbe essere nessun accordo tra i tre gruppi e ognuno dovrebbe andare per conto proprio, salvo il caso in cui si riesca a riportare Ceccarelli sotto al 50% e puntare tutto al ballottaggio. Del resto a Bellaria Igea Marina il ballottaggio è un caso già avvenuto per ben due volte e a trionfare fu il fronte che si presentò più “compatto”. Ma questa volta – ammesso che ci si arrivi – la coalizione più “larga” è quella di centrodestra (che forse hanno capito il giochino, ndr) e a presentarsi divisi, anzi, fortemente divisi, sono i partiti e movimenti civici di opposizione. La domanda che si possono fare i bellariesi, per non dare per scontato un risultato che nel centrodestra non mettono nemmeno in discussione, è se questa divisione – sulla carta ma anche nelle idee e nelle persone – riesca a totalizzare un numero di voti tale da tenere Ceccarelli sotto il 50% (nel 2009 prese un ottimale 60% con cui accaparrarsi anche il premio di maggioranza). In buona sostanza: il controdestra, in questi cinque anni di governo, ha aumentato il suo consenso in città o come sperano a sinistra, ha perso almeno un sesto dei voti presi nel 2009?
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