Ha educato migliaia di giovani. Tra loro Federico Fellini e Sergio Zavoli ed è stato un mito per migliaia di studenti del Riminese. Ecco come l’allievo Giovanni Salvadori, ufficiale dell’aeronautica in pensione, lo tratteggia.
Ho conosciuto Giovanni Olivieri noto nel campo della medicina legale quale illustre anatomo-patologo in occasione del Premio Paul Harris Fellow conferitomi dal Rotary Club di Riccione-Cattolica per il mio impegno umanitario. L’ho poi incontrato in diverse cene di beneficenza; ultimamente ci siamo intrattenuti a parlare del mio libro “Quando una stretta di mano ti cambia la vita”. Come sono riuscito a scriverlo, dei miei studi al liceo classico di Rimini, del preside eccezionale, grande guida per tutti noi studenti, ma anche amico e padre sempre pronto a dare lo stimolo giusto per ben fare nella sua scuola a queste mie parole il prof Giovanni, con un sorriso di soddisfazione, mi dice che il preside era suo padre.
Il prof Arduino Olivieri, molisano, con un padre docente di studi umanistici a Napoli, una dolcissima moglie, Lucia, mia insegnante di latino al ginnasio. Prefessore di latino e greco a Bari, trasferito a Rimini, si è sempre prodigato con una passione fuori dal comune nella sua mission educativa. Amante della civiltà latina di Orazio e Virgilio, ma era anche al corrente dei fatti del momento, commentando, ad esempio, in una intervista di Sergio Zavoli, il film “La dolce vita” del suo ex allievo Federico Fellini, attribuendogli la frivolezza di Giovenale e Marziale. Per le sue qualità fu nominato provveditore agli studi di Forlì, della nostra provincia, ispettore in campo nazionale e gli fu conferita la cittadinanza onoraria della città di Rimini.
Ancora oggi, quando passo davanti al Palazzo Buonadrata in corso d’Augusto, dove attualmente c’è una banca, mi assalgono i ricordi forti ma anche belli dei cinque anni. Entrare in quel tempio di saggezza e di cultura, sapevamo noi studenti di far parte un’èlite di una scuola fiore all’occhiello per l’impegno e la serietà di tutti. Non ricordo di scioperi. Soltanto due volte ci fu consentito di partecipare con la cittadinanza per la tragica rivolta in Ungheria. I professori della mia sezione, la “B”, li ricordo bene tutti nei visi e negli atteggiamenti che erano loro usuali: Zennari, Magnani, Manduchi, Carboni, Carletti. Molti degli studenti alla fine della maturità hanno intrapreso varie strade, diventando ottimi professionisti in campo medico, letterario, in scienze matematiche e fisiche. Qualcuno si è applicato con successo alla musica classica; qualcuno ha abbracciato una carriera militare.
Il merito di tutto ciò lo si deve al prof Arduino Olivieri che ha voluto attorno a sé validi docenti e ha preteso da noi studenti la passione per lo studio. Ricordo che spesso usava entrare silenzioso nella nostra aula per capire l’argomento trattato e l’autore studiato e allora si trasfigurava, con un lieve sorriso a declamare, beato lui, emulo di Pico della Mirandola, versi latini, greci e la Divina Commedia che conosceva quasi tutta a memoria. Oltre alle sue grandi doti di letterato, era anche un maestro di vita, tutelando con fervore il diritto alla dignità personale dei suoi giovani studenti, quasi fossero figli. Grande prof Arduino Olivieri. Grazie per quanto ci hai dato e ci hai lasciato in eredità. Un tuo allievo che ti dimentica.