L’Ordine degli Architetti ricorre al TAR dell’Emilia Romagna e chiede un “commissario” per sopperire alle mancanze del Comune di Rimini “ostinato” a non rinnovare i membri della Commissione per la qualità architettonica ed il paesaggio”. L’anomalia è sollevata dal consigliere di opposizione Eraldo Giudici (Popolari Liberali) che parla di un vero e proprio “rischio di blocco” per la gran parte dei progetti di valenza ambientale per mancato rinnovo, appunto, dei componenti della Commissione Qualità architettonica e paesaggio così come previsto da una recente sentenza del TAR regionale (la 383 del 22/05/2013). I membri della Commissione – scrive Giudici – dovrebbero essere in possesso di diploma universitario o di laurea, ovverosia di scuola media superiore, attinenti la pianificazione e la gestione del territorio e del paesaggio, la progettazione edilizia e urbanistica, la tutela dei beni architettonici e culturali, le scienze geologiche, naturali, geografiche, ambientali, agrarie e forestali con una qualificata esperienza nella libera professione o in qualità di pubblico dipendente. Le candidature dovevano essere raccolte previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica ovvero a seguito di richiesta di designazione di terne di candidati agli ordini e collegi professionali. Così pare non sia stato tant’è che per l’ennesima volta interviene l’Ordine degli architetti che ora con propria istanza del 09/11/2015 agisce di nuovo presso il TAR contro il Sindaco di Rimini per inottemperanza a precedente sentenza del TAR Emilia Romagna del 22/05/2013 n. 383.
L’ordine degli Architetti riminesi va anche oltre e segnala che “le conseguenze dannose che l’inerzia dell’Amministrazione protrae non si arrestano alla violazione della pronuncia giurisdizionale, ma comporterebbe gravi conseguenze anche in ordine alla legittima costituzione ed operatività della Commissione in essere, con nullità insanabile”.