Gabriele Geminiani con lo storico dell’arte Anna Maria Bernucci
– “Questa non è una guida. Se avete preso in mano questo volumetto pensando che potesse illuminarvi su un eventuale itinerario turistico nel Montefeltro, rimarrete sicuramente delusi”. Il volume “Viaggio in Valconca” inizia proprio con questa chiara premessa e ci sono voluti 10 anni esatti – il fatto si è compiuto nell’estate del 2007 – a Gabriele Geminiani per dare ordine e avviare alle stampe un mucchietto di fotografie, reportage di una intera giornata passata a gironzolare insieme ad un gruppetto scelto di amici per le colline della Valconca su di un vecchio pulmino Volkswagen color caffellatte. Il viaggio viene presentato il 21 luglio, ore 21, nella Sala del Lavatoio.
Scopo, quello di immortalarne la bellezza ma soprattutto le brutture edilizie che andavano sempre di più a costellarne e intaccarne i preziosi paesaggi e i profili millenari. Con il fine di sensibilizzare al problema cittadini e amministratori attraverso una mostra itinerante e un libro, e magari innescando un dibattito vero e proprio. A distanza di tempo l’operazione ha anche assunto uno scopo documentario: infatti diverse architetture presenti sul volume, sia domestiche che industriali, sono andate per sempre perdute.
E lo studioso Alessandro Sistri nella sua illuminante post-fazione, pone sul tavolo riflessioni importanti sulla macro-comunità della Vallata che comprende numerosi comuni, alcuni marchigiani e altri romagnoli: “Manca un ragionamento comune, qualcuno potrebbe anche dire, con un termine abusato ma difficilmente sostituibile, che manca un’identità di valle.
Si sa, ogni identità per essere tale ha bisogno di segni da riconoscere e condividere. Il viaggio raccontato in questo libro mette a fuoco proprio alcuni di questi segni, piccoli e grandi, nascosti e palesi, duraturi ed effimeri, facili e difficili, immateriali e materiali.
Un libro, dunque, che aiuta a concepire una vallata nel suo insieme di spazi, sentimenti, contraddizioni, un repertorio che mette uno affianco all’altro non tutti i segni presenti (sarebbe ovviamente impossibile) ma quelli scelti dall’intelligenza e dal cuore di chi ha fatto insieme questo piccolo viaggio.
Il libro, un taccuino visivo splendidamente curato dallo studio grafico Esploratori dello spazio, contiene testi di Annamaria Bernucci e Alessandro Sistri. E’ stato stampato ad arte dalla tipografia Seven Seas di San Marino per le edizioni associate Erranti e Seven Seas con un iniziale sostegno di Fondazione San Marino Cassa di Risparmio e della stessa Seven Seas.
“A piedi nudi sui ciottoli del fiume Conca” è già stato presentato nelle sale della Biblioteca di Stato di San Marino, dove un’ispirata Annamaria Bernucci, critica e storica dell’arte, ha introdotto magistralmente sia il volume che l’autore portando a spasso i presenti per sentieri e anfratti di una Valconca sconosciuta ed emozionale, amplificando quell’itinerario fatto di segni, oggetti, scorci, paesaggi, rovine e nuova cementificazione che il libro contiene.