di Marzo Pecci, Lega
Anche il Presidente della Provincia, sulla sicurezza, si è voluto “accodare” alle giustificazioni del Sindaco dando così evidenza al “pensiero unico” espressione di una cultura politica che, a Rimini, ha provocato il risultato pubblicato dal Sole24ore, oggi, in analisi.
Non vogliamo ripetere quanto detto nel commento alle dichiarazioni del Sindaco, ma non possiamo accettare un amministratore che rinuncia a trovare le soluzioni ad un problema che attanaglia la città da diversi anni e ne compromette l’immagine.
Tutti gli anni le stesse dichiarazioni.
La Lega ha il coraggio di dire basta!
Non possiamo e non vogliamo che Rimini continui a stare al secondo posto nella graduatoria per cui già da oggi vogliamo lanciare un appello ai Comandi Generali delle Forze dell’Ordine, al Prefetto ed al Questore perché impieghino ogni loro energia per avere più uomini e mezzi per mettere in sicurezza la città.
Non accettiamo che si definiscano “sterili polemiche di bassa lega” le critiche alle amministrazioni ed alle proposte di rimedi di buon senso.
Se il Presidente della Provincia avesse avuto a cuore la buona immagine del comune e della Provincia, ad esempio, sarebbe intervenuto con fermezza a censurare i comportamenti di alcuni funzionari della Provincia coinvolti negli scandali Acquarena e Tecnopolo e, soprattutto, le volgari affermazioni del capo-gabinetto del Sindaco, risultanti dalle intercettazioni, contro una consigliera regionale di Rimini.
Affermo ciò perché il Presidente della provincia ha sempre manifestato – a parole -particolare sensibilità verso le pari opportunità mentre, nel caso specifico, è rimasto in silenzio avallando un comportamento non politicamente etico.
Il buon senso e la buona amministrazione vogliono che i comportamenti che costituiscono violazione della legge siano censurati sempre.
Purtroppo quando non si ha la prontezza di intervenire immediatamente per fermare all’origine il fenomeno criminale esso si radica e si impossessa della città.
Il Presidente della Provincia richiama, giustamente, l’attenzione di tutti, ma io dico che l’obbligo ed il dovere maggiore spetta agli uomini delle istituzioni nella fattispecie Provincia e Comune.
Per questo avvieremo, nel breve tempo, una rapida indagine per sapere il nome del proprietario dell’immobile che ha concesso lo stabile in locazione ad uno degli arrestati dell’operazione Hammer.
Noi vogliamo instaurare a Rimini e nella provincia, un modello di efficienza e di sicurezza che parta dall’Ufficio del Sindaco fino all’ultima casa della periferia.
Abbiamo promesso di mettere il cittadino al centro di ogni interesse e siamo certi che così facendo la città e la provincia diventeranno più sicure e la qualità della vita sarà, sicuramente, superiore a quella attuale.
Marzio Pecci
Capogruppo in Provincia