“Il primo viaggio insieme”: sotto l’albero un diario per i genitori della terapia intensiva neonatale di Rimini
Mi chiamo Urbano Marano e vi spiego come nasce questo fantastico Diario. Tutto inizia quando il 16 giugno 2020, in modo del tutto inaspettato, le mie gemelline Allegra e Bianca decidono di nascere un po’ troppo presto rispetto la tabella di marcia, a nemmeno 32 settimane di gestazione con un peso di 1.300 grammi l’una e 1.500 grammi l’altra. Io e la loro mamma, Valeria, tra un mix di felicità e preoccupazione siamo entrati dentro una centrifuga di emozioni fortissime. E chi lo sa cosa succede in questi casi, soprattutto quando in una gravidanza perfetta, non c’era nessuna avvisaglia d’inciampi improvvisi? In poche parole, chi di noi può dirsi pronto ad affrontare una situazione di nascita prematura dei propri figli? Noi non lo eravamo, anzi noi non sapevamo proprio cosa significasse. Le bimbe vengono ricoverate nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Rimini dove subito veniamo accolti e “presi per mano” da tutta l’equipe della TIN, guidata dal Direttore Gina Ancora. Il nostro smarrimento e il nostro dolore hanno acquistato immediatamente dignità e si sono trasformati giorno dopo giorno in un cammino d’amore e consapevolezza che ci ha coinvolto fisicamente ed emotivamente. Le emozioni sono intense e ti accorgi che nulla è sotto il tuo controllo, tutto ruota attorno a quei piccoli guerrieri che stanno in una mano e che attimo dopo attimo prendono a morsi la vita. Infermieri e medici, insieme a Natascia Simeone (infermiera esperta di sviluppo del neonato prematuro), ci hanno sostenuto nelle nostre emozioni e accompagnato a costruire la miglior relazione tra noi e le nostre bimbe. Il contatto pelle a pelle, l’attacco al seno, la lettura, l’ascolto della musica hanno scandito il passare dei giorni. Mentre Bianca ed Allegra maturavano e crescevano per poter respirare in autonomia, alimentarsi, muoversi armonicamente, seguire il nostro sguardo e le nostre parole, io e Valeria accompagnati dall’equipe acquisivamo le competenze per prenderci cura delle nostre bimbe. È durante questo percorso che un giorno Natascia mi parlò di un suo progetto, una sorta di Diario di Bordo che permette ai genitori di descrivere e fotografare eventi importanti. Infatti, dentro la TIN nulla è scontato. Per farvi capire, vedere finalmente il proprio bimbo succhiare poche gocce di latte diventa un momento da festeggiare, così come l’aumento di peso di 5 o 10 grammi, il primo attacco al seno, il primo bagnetto, il passaggio dall’incubatrice al lettino! Le pagine del diario, inoltre, forniscono la possibilità di annotare emozioni e sentimenti che mamma e papà insieme ai fratellini e ai nonni vivono durante la lunga permanenza nel reparto. Al suo interno ci sono anche ampi spazi dedicati alla “medicina narrativa” in cui possono essere i genitori o gli operatori a parlare al posto del bambino. Altre pagine come “La visita medica”, “Il colloquio con l’equipe” permettono invece al genitore di annotare aspetti medici o legati allo sviluppo che, spesso per lo stress della situazione, non sempre ricordano. Un’altra peculiarità che rende unico questo diario è che i genitori possono comporlo come meglio credono ed in base al loro percorso in TIN, vista la possibilità di aggiungere o togliere pagine. Mentre Natascia mi spiegava questo suo progetto, capii subito l’importanza e la preziosità di questo strumento. Siccome io disegno per passione delle vignette molto popolari in rete (firmate #ILROMPI ndr), proposi a Natascia di realizzare questo Diario disegnandolo con il mio stile. Nasce così “Il Primo Viaggio Insieme”, che in copertina viene rappresentato con un treno che si muove all’interno delle pagine del diario e che rappresenta il viaggio della famiglia all’interno della TIN. Sono bastati pochi minuti di spiegazione del progetto alla titolare di KRONA KOBLENZ SPA, azienda del territorio in cui lavoro come responsabile Marketing, per vederla aderire con entusiasmo attraverso una sua donazione che si è realizzata con la stampa di 300 diari per i genitori dei bambini ricoverati in TIN. Insieme alla mia titolare abbiamo voluto che questa donazione avvenisse prima di Natale, giorno in cui si celebra la natività: “Natalis Solis Invicti”, come dicevano gli antichi romani, ossia la nascita del nuovo sole che, dopo la notte più lunga dell’anno, riprendeva nuovo vigore.