Di seguito il racconto, a tratti toccante, scritto da Savioli, dell’idea del libro e della decisione di effettuare la donazione alla “Gastroenterologia – Endoscopia digestiva” dell’Ospedale “Infermi” di Rimini.
L’idea del viaggio, della scoperta e anche dell’avventura, abitano da sempre lo spirito dell’uomo, portandolo a solcare mari verso terre sconosciute, a conoscere nuove usanze e ad ascoltare lingue mai immaginate.
Io e Violante, la mia fidanzata, consci del fatto che nel XXI secolo ormai tutto sembra esser stato visto e tutto sembra esser stato scoperto, abbiamo comunque colto l’occasione che la vita ci ha prospettato, quella di realizzare un sogno avventuroso di viaggiatori e di motociclisti: raggiungere la fine del mondo. Insieme.
Con nel cuore ancora vivo il desiderio di assaporare il senso d’avventura e di scoperta, che una traversata del genere in moto può regalare e con la certezza che ancora qualcosa da raccontare ci fosse, a giugno 2018 siamo partiti tenendo perentoriamente l’anteriore della moto verso est, attraversando l’Europa Centrale, quella Orientale e seguendo la linea della leggendaria Transiberiana, entrando per errore in Kazakistan, costeggiando Mongolia e Cina, per arrivare infine in Giappone. per poi dopo una breve sosta a Tokyo, tornare indietro questa volta riportando l’anteriore… Verso Ovest.
“Verso Est. In moto da Riccione a Tokyo”, sarà poi parte del titolo del libro scritto a conclusione di questo viaggio, che uscirà nell’agosto 2019, edito dalla storica casa editrice riminese “Il Cerchio”.
Il libro è soprattutto un progetto di solidarietà: i proventi dello stesso, andranno per l’acquisto della sonda Habib, che verrà donata al reparto di Gastroenterologia di Rimini.
A chi mi chiede perché abbia scelto questo reparto e questa sonda nello specifico, rispondo che dopo aver vagliato tante lodevoli possibilità e iniziative, ciò che è stato decisivo ai miei occhi è stato il primo contatto col dottor Marco di Marco, dal quale ho subito percepito un sincero attaccamento al proprio mestiere che va oltre la mera professionalità, condito da un lato umano capace di mettermi immediatamente a mio agio anche di fronte a tematiche complesse da capire per un profano, come quella in questione.
Questi e altri aspetti, quale la grande disponibilità e vicinanza durante tutto l’iter burocratico, sono stati capaci di contagiarmi positivamente. Sensazioni che si sono poi confermate ed estese anche nei confronti del primario del reparto, il dottor Mauro Giovanardi.
Due scoperte umane di grande spessore, coi quali l’auspicio è quello di poter costruire solidi rapporti di amicizia basati sulla stima e sulla riconoscenza per la possibilità che ci hanno regalato: quella di essere utili alla nostra comunità.
Progetto accolto e sostenuto con entusiasmo dal presidente della casa editrice, il professor Adolfo Morganti, che ha messo nelle condizioni l’autore (il sottoscritto), di operare nelle migliori condizioni possibili per devolvere la sonda Habib nel minor tempo possibile.
Dopo la presentazione a Riccione, di inizio agosto, dove si sono vendute in una sola sera 200 copie (!), qualche settimana fa siamo giunti alla seconda ristampa e a breve lavoreremo su una seconda edizione.
Scontato il fatto che anche questa sarà di supporto a un nuovo progetto di solidarietà. Il senso di tutto questo sta nel fatto che la Vita ci ha messo nelle condizioni di realizzare un nostro sogno e ora è giunto il momento di dare qualcosa indietro.
Sapendo di non esser mai in pari.