Ho letto poco fa le dichiarazioni della sindaca di Riccione Renata Tosi riguardo ai test sierologici per la diagnosi Covid-19 e non posso che esprimere la mia perplessità per una serie di ragioni.
È appurato che ci troviamo di fronte a un’emergenza gravissima, una situazione estremamente delicata che può essere gestita solo attraverso il coordinamento forte fra enti e territori. A capo di questo coordinamento c’è ovviamente la Regione Emilia-Romagna che, tra l’altro, è impegnata ormai da diverse settimane per elaborare progetti e percorsi di screening della popolazione.
Questo non vuol dire nascondersi dietro a sistemi gerarchici o eludere le proprie responsabilità come sindaci, ma si tratta di aver chiaro in mente che non possono esserci fughe in avanti – per cercare visibilità, o peggio, per superficialità – ma solo azioni omogenee su tutti i territori. Il sindaco non può in alcun modo sostituirsi al sistema sanitario e prendere in autonomia decisioni così importanti in tema di salute pubblica.
Così come abbiamo agito nel corso di tutta questa emergenza, dobbiamo continuare a procedere insieme attraverso misure coordinate e organizzate. E a chi ha fretta di procedere ulteriormente, seppur dandogli atto di spirito di intraprendenza, rispondo che per fare alcuni passi occorre essere assolutamente preparati e organizzati. Soprattutto quando c’è in gioco la salute e il benessere delle persone.
Ciò detto, credo che tutti i sindaci e le istituzioni del territorio, io per prima, saranno assolutamente pronti e disponibili ad instaurare forme di collaborazione secondo i protocolli e il sistema di certificazione in corso di elaborazione da parte della Regione che stabilirà con chiarezza modalità e procedure di autorizzazioni uguali e omogenee per tutti i Comuni.
Alice Parma, sindaco di Santarcangelo di Romagna