di Gianfranco Vanzini
Dalla piazza Primo Maggio un coro unanime: libertà e verità. Il 6 novembre si sono pacificamente radunate alcune centinaia di persone per rivendicare il diritto costituzionale di libertà dalle imposizioni del Green pass (perché chiamarlo in inglese? è un mistero, forse per creare confusione, come con la privacy; praivasi ??).
Manifestazione molto civile e corretta, iniziata con il canto di “Fratelli d’Italia” e proseguita con alcuni interventi delle organizzatrici molto precisi, chiari e documentati, per chiedere l’abolizione del Green pass e la libertà almeno per i bambini (un grido ricorrente: giù le mani dai bambini!).
Dopo gli interventi previsti è stata data la parola ai presenti e mi sembra interessante proporre i due casi più emblematici: Paolo e Franco.
Paolo è stato colpito da Covid nel novembre scorso non è stato curato tempestivamente, hanno applicato la “vigile attesa”; è stato ricoverato, è stato intubato e solo dopo avere ricevuto tre sacche di plasma iperimmune (quello studiato e proposto dal povero dr. Di Donno, quel medico che ci dicono si sia suicidato, ma sono in pochi a crederci) è uscito sano e salvo.
Dopo Paolo è salito sul palco Franco che ha raccontato la sua esperienza diametralmente opposta. Anche lui e sua moglie hanno avuto il covid, ma sono stati più fortunati, hanno avuto una amica medico, insegnate universitaria, che non ha praticato la “vigile attesa” e li ha curati immediatamente con medicinali comuni acquistati in farmacia, con i quali nel giro di una decina di giorni il virus è scomparso. Ha concluso il suo intervento richiedendo a gran voce l’eliminazione del green pass almeno per chi va lavorare o a scuola e per i bambini. Alla fine ha sottolineato l’esigenza che il popolo sia adeguatamente informato con dati seri, veri e costanti.
In sintesi c’è una carenza di VERITA’ nell’informazione necessaria per potersi comportare responsabilmente e correttamente. Vogliamo VERITA’ e coerenza, se il vaccino è sicuro rendiamolo obbligatorio e ognuno si assume le sue responsabilità, se non è sicuro, ma solo opportuno, lasciamo libere le persone di decidere. Non ha senso costringere le persone a vaccinarsi e far firmare l’accettazione di qualsiasi eventuale inconveniente futuro.
La parola verità, appena pronunciata ha suscitato un coro unanime: LIBERTA’… LIBERTA… VERITA’… VERITA’.
I nostri governanti dovrebbero prendere ad esempio ed ascoltare queste manifestazioni di dissenso e di protesta civile e non arroccarsi solo attorno al nuovo dio vaccino.