Il mare da due giorni e’ tinto d’arancione brillante. Questa la sorpresa pasquale delle acque lungo la costa adriatica da Rimini fino alle basse Marche. L’insolita colorazione ha allarmato i residenti che, numerosi, hanno telefonato alle capitanerie di porto per chiedere spiegazioni del fenomeno. Ancora una volta, come già accaduto per fatti analoghi nel passato, la spiegazione dell’episodio viene individuata nella fioritura di un’alga con rassicurazioni sulla sua non nocività per l’uomo. Secondo Noi però il ripetersi di questi fenomeni non può non essere interpretato come un campanello d’allarme”. Sono segnali chiari che indicano quanto le risorse naturali, dall’aria alle acque al suolo, siano ormai da troppo tempo sottoposte a innumerevoli stress dall’inquinamento ai cambiamenti climatici che chiedono per essere contrastati un non più rinviabile cambio di rotta. Sappiamo bene infatti da tempo che lo stato di salute del mare è minacciato dalle pratiche intensive della agricoltura e dalla pesca, dagli scarichi urbani non ancora interamente depurati oltre che dalla notevole massa di CO2 derivata dall’uso dell’energia fossile che ne determina la sua acidificazione, e per questo riteniamo che sia necessario riportare la rigenerazione ambientale del mare in cima alle priorità politiche ad ogni livello istituzionale e noi per questo ci stiamo battendo. La recente colorazione arancione delle acque e’ stata definita di origine naturale e non pericolosa per l’uomo. Questo non significa però che non sia l’ennesimo segnale di un malessere profondo che non può più essere sottovalutato, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici che non faranno altro che accelerare gli effetti di squilibri negli ecosistemi che si trascinano da decenni’
Cesarino Romani, co-portavoce dei Verdi Riminesi