di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Certo si tratta di un argomento molto complesso ma da medico capisco e sono favorevole al suicidio assistito in caso di sofferenze non più sopportabili. Per la prima volta in Italia, nella regione Marche, tramite il Comitato etico dell’Ausl, è stato dato l’assenso al suicidio assistito di un uomo tetraplegico, ormai costretto in un letto da dieci anni. Alla sofferenza fisica, si sovrappone quella psicologica ed è capibile come si voglia porre fine ad un qualcosa che non si può più chiamare vita. Io personalmente lo trovo un grande gesto di civiltà. Adesso si porrà il problema sul come porre fine all’esistenza del signor Mario (nome di fantasia) perchè lo Stato è in ritardo e non legifera anche se i Radicali con l’Associazione Luca Coscioni fanno davvero tanto per questa causa. L’iter burocratico e legale sarà ancora lungo.