Un Reni in mostra al Museo della Città: il “Paesaggio con Amorini in gioco”
Guido Reni dipinge quattordici ‘amori bambini’ in uno scenario naturale tra arbusti e alberi e sullo sfondo un orizzonte cristallino. “L’incantevole dipinto parla di un attimo infinito che dispiega diversi eventi simultanei – scrive Pulini nel saggio pubblicato da Altomani & sons – nessuno dei quali vanta un dominio sugli altri, anche se tutti gli episodi formano un insieme simbolico. Ogni accadimento è iscritto in un presente antico, fissato nell’eterno, nel tempo immutabile del mito e nell’ambra trasparente della pittura. L’amore gioca scherzi mancini e si fa beffa dell’amore, questo sembra suggerirci la visione”.
Nelle prossime settimane, terminate le procedure autorizzative da parte della Soprintendenza, il museo accoglierà tra le sue opere il “Paesaggio con Amorini in gioco” di Guido Reni, considerato tra i grandi pittori del Seicento. Un dipinto di proprietà di un gallerista privato e che arriverà a Rimini grazie alla collaborazione di Massimo Pulini, artista, critico e già assessore alla cultura del Comune di Rimini, tra i primi ad attribuire il dipinto alla mano dell’artista emiliano e autore di un saggio dedicato agli ‘amorini in gioco’.
In attesa del completamento dell’iter autorizzativo, si stanno definendo i dettagli dell’allestimento dell’opera, che sarà al centro di uno speciale percorso espositivo.
Da poco salutata la Madonna Diotallevi del giovane Raffaello, tornata a Berlino al termine del periodo di prestito segnato dall’emergenza sanitaria che ha limitato la possibilità per il pubblico di ammirare la tavola, i Musei della città di Rimini si preparano nei mesi primaverili ad accogliere un nuovo capolavoro.