Premio Franco Enriquez, tutti i riconoscimenti.
La cerimonia finale della XVIII edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez – Città di Sirolo e Regione Marche, si è svolta, il 30 agosto, alle 21, al Teatro Cortesi di Sirolo. L’intervento di Paolo Larici, direttore del Centro Studi Internazionale per la Drammaturgia e del Premio Franco Enriquez, ha sottolineato l’importanza di ricordare la figura del regista fiorentino che seppe rinnovare le vecchie formule del teatro. Tra i suoi meriti, l’aver fondato una compagnia come quella de “I quattro” che portarono in scena, tra le altre, opere di autori allora poco rappresentati come Samuel Beckett e Eugène Ionesco. In sala, divere personalità del mondo accademico, della cultura e dello spettacolo che hanno applaudito i premiati e il loro impegno civile e culturale. Quello che segue è l’elenco dei premi: Lorenzo Sant’Angelo viene premiato per la migliore proposta d’autore con il brano “L’arancio” e per l’impegno civile attraverso un percorso della memoria in prosa e in musica. Nel brano musicale è cancellato il rapporto tra “canzone e poesia” in favore di un linguaggio più intenso che racconta la drammaticità della vita. Alla memoria è andato a Paolo Graziosi per la straordinaria capacità di tradure il testo per la scena sia come attore, sia come regista. Ulteriore riconoscimento di Carmelo Bene nel ventennale della scomparsa. L’interesse per il lavoro svolto da Bene è stato motivato con la forza rigenerativa e decostruttiva del testo. Va da sé accennare allo spettacolo del 17 e 18 agosto del 1985 dal titolo “Poesia della voce. Voce della poesia” tratto da Giacomo Leopardi, che fu messo in scena al Teatro alle Cave. ASergio Casesi sono state riconosciute l’intensità e la dinamicità di una drammaturgia che favorisce l’incontro tra “arte e creatività” mediante il mito di Medea .In palcoscenico, a ritirare il premio: Sergio Casesi, Alberto Oliva, regista dello spettacolo “Prima d’ogni altro amore”, Callas e Pasolini e Gea Rambelli in scena nel ruolo di Callas. A Rino Bizzarro per la direzione artistica di “Puglia Teatro” insignito dal MIBAC, mentre l’Archivio ha ottenuto il riconoscimento di interesse “storico particolare”. Invece, a Matteo Belli come miglior attore e mimo. Di questi si sono segnalate le ricerche sulla qualità della voce attoriale, presentate nel corso di alcuni convegni internazionali. A Elena Lietti il riconoscimento per la miglior attrice grazie alle sue capacità di esplorare ogni formula di recitazione. E ancora a Giuseppe Argirò per la regia del “Tieste”, prodotto da “Teatro della Città e Associazione Teatro dei due Mari”. L’opera mette in evidenza le valenze del mito e della storia. A consegnare il premio alla memoria di Francesco Scarabicchi per la sezione poesia e letteratura, Liliana de Gregori, moglie del poeta che è stato introdotto da Salvatore Ritrovato dell’Università degli Studi “Carlo Bo”, dal prof. Antonio Lucarini, amico del poeta e Giandomenico Papa del Centro Studi Francesco Scarabicchi. Miglior opera letteraria è stata riconosciuta la raccolta postuma di Scarabicchi “La figlia che non piange”. Intenso l’applauso per il riconoscimento a Massimo Dapporto che ottiene il premio alla carriera e per lo spettacolo teatrale “Il delitto di via Orsini” di Eugène Labiche, regia e adattamento di Andrée Ruth Shammah. A consegnare il premio il sindaco di Sirolo Filippo Moschella. Enrico Ballardini, Andrea Mirò; Musica da Ripostiglio e Emilio Russo sono nell’ordine migliori interpreti e miglior regia teatro canzone per lo spettacolo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini Far finta di essere san” proposto del Teatro Menotti di Milano. La regia di Russo è dinamica e lascia spazio agli interpreti e ai musicisti. Fabrizio Arcuri e Filippo Nigro sono l’attore e il regista dello spettacolo “Le cose per cui vale la pena di vivere” cui è andato il premio per il tema sociale, in cui si apre un approfondimento particolare sul tema della depressione affrontata con leggerezza e ironia. Il Centro Studi Franco Enriquez ha voluto inoltre ricordare “La locandiera” di Carlo Goldoni diretto da Enriquez nella stagione 1965/1966. Al volume “La locandiera nella messa in scena di Franco Enriquez” di Pietro Corvi, a cura di Paolo Larici, viene riconosciuto il premio per la moderna lettura dell’opera goldoniana attraverso appunto la messa in scena. L’autore del libro ha discusso con il direttore del Centro Studi in una interessante tavola rotonda cui sono intervenute diverse personalità della cultura. Premio a Daniele Biacchessi e Massimo Priviero capaci di raccontare storie di “un’altra Italia”. In più, un riconoscimento è andato al CSS Teatro Stabile del FVG per la miglior programmazione teatrale innovativa. In chiusura della serata, un breve intervento della scrittrice Gabriella Cinti, alcuni minuti delle riprese televisive de “La locandiera” di Enriquez dalle Teche Rai e un brano musicale di Lorenzo Sant’Angelo che è stato applaudito a lungo dal pubblico del Teatro Cortesi.