di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Ho un figlio adolescente e credo che per lui sia l’età più bella da vivere. Quindici anni adesso come maturità equivalgono a venti. Sono cambiate le cose rispetto a quando eravamo giovani noi. Gli adolescenti di oggi sono molto più indipendenti e cercano di stare con gli amici il più possibile per scoprire novità continuamente. In un contesto poi come quello attuale con la pandemia la voglia di evadere è anche maggiore. Incominciano le prime simpatie nei confronti delle ragazze che sono le più belle di sempre, pure e disinteressate. E più difficile invece per i genitori che devono controllare l’impegno nello studio; possono intervenire, ma non troppo, sempre con cautela. E poi è molto difficile interpretarli, i ragazzi, capire i loro desideri e i loro entusiasmi, ma anche le loro delusioni e malinconie. Per quanto estroversi possano essere certe cose non le saprai mai: rimangono chiuse nella loro anima.