Con il Breve Pontificio di Pio XII del 4.12.1951 santa Barbara venne proclamata Celeste Patrona della Marina Militare. Ma anche dei Vigili del fuoco (oltre che dei minatori, artificieri, cannonieri).
Nel 1940 la Direzione Generale dei Servizi Antincendi, in pieno accordo con la Santa Sede, stabilì che l’unica protettrice del Corpo fosse la giovane Barbara decapitata dal padre Dioscuro il 4 dicembre 306 perché cristiana “dopo che i carnefici avevano tentato di ustionarla”. Ma le fiamme accese ai suoi fianchi si spensero quasi subito. E Dioscuro stesso venne incenerito – come riferisce la tradizione – da un fuoco venuto dal cielo quale punizione per l’omicidio. Di qui la devozione nei secoli per Santa Barbara ed in seguito il collegamento con i Vigili del Fuoco.
L’ambasciatore Giorgio Girelli ed il maestro Antonio Barbagallo. Il maestro Barbagallo al piano
Dalla Marina venne prescelta perché “rappresenta la serenità del sacrificio di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa”.
Santa Barbara è celebrata anche nei luoghi più remoti d’Italia ed è tra le Sante più venerate al mondo, specie in sud America, Asia, Europa e Stati Uniti. Il momento celebrativo più solenne per la Marina in Italia ha avuto luogo presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, dove monsignor Santo Marcianò, ordinario militare , ha officiato la Messa solenne a cui hanno presenziato l’on. Gianluca Rizzo, presidente della commissione difesa della Camera dei Deputati, il Capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino il quale ha voluto ricordare l’essenza della ricorrenza, evidenziando che “Santa Barbara, momento di intima riflessione e grande spiritualità, ha toccato e tocca i cuori di coloro che operano e che hanno operato sempre con profondissimo spirito di sacrificio”.
La rievocazione della Santa costituisce un momento particolarmente sentito per il personale della Marina Militare. Si tratta di una ricorrenza che unisce tutti i marinai impiegati nelle diverse attività e missioni della Forza Armata, nei mari del mondo, nei teatri operativi e sul territorio nazionale.
Un evento particolarmente significativo è sato promosso dal Circolo Ufficiali della Marina Militare di Roma, sotto l’efficace regia del presidente del sodalizio amm. Marco Giannini. Punto focale il concerto con al pianoforte il maestro Antonio Barbagallo, direttore della Banda Musicale della Marina. “Amarcord in bianco e nero” è il titolo che Barbagallo ha scelto per l’esecuzione con arie non vicine alla attualità ma neppure troppo lontane. Nel programma sono state inserite composizioni di Procol Harum, Vladimir Cosma, Astor Piazzolla, Rondò Veneziano, Franco Micalizzi, Ennio Morricone, Stephen Schlaks e Nino Rota. E per ogni brano suonato il maestro Barbagallo ne ha dato preventiva illustrazione ponendo in evidenza la capacità espressiva della musica, val dire trasmettere al pubblico le emozioni volute dal compositore grazie ad ascolto appunto guidato. E fare anche “vedere le cose” che lo spartito “descrive” grazie alla abilità dell’esecutore nel rendere con le dita al pianoforte la qualità sonora al meglio. La musica “non rappresenta direttamente le cose ma eccita nell’anima gli stessi sentimenti che si provano vedendo le stesse cose” (Rousseau). Presenti all’evento diverse autorità e per la Marina l’amm. Giuseppe Berutti, presidente dell’Ente Circoli e l’amm. Giuseppe Abbamonte, direttore degli armamenti navali. Seguiranno altre serate culturali perchè il Circolo ha dedicato alla musica una intera stagione concertistica per il 2023-2024.
La Stagione concertistica del Circolo della Marina di Roma
Il Maestro Capitano di Vascello Antonio Barbagallo ha conseguito, tra i diversi titoli, il diploma accademico di II livello in “Direzione, Composizione e Strumentazione per Banda” presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Docente in vari Conservatori, è autore e trascrittore di materiale didattico e di composizioni per coro, gruppi da camera, banda, orchestra. Ha collaborato, nel campo della musicologia bandistica, con varie riviste specializzate. Ha inoltre diretto la Banda Nazionale dei Vigili del Fuoco dal 1996 al 2000. Nell’ottobre dello stesso anno ha vinto il concorso per maestro direttore della Banda Musicale della Marina Militare Italiana, con la quale svolge un’intensa attività concertistica sia in Italia (l’Auditorium e il Teatro dal Verme in Milano, l’Accademia Nazionale di S.Cecilia – Auditorium Parco della Musica a Roma, il Teatro dell’Opera, Auditorium-Conciliazione sempre a Roma, Teatro S.Carlo a Napoli, Teatro Regio ed Auditorium Paganini a Parma, Teatro Carlo Felice a Genova, Teatro Verdi a Trieste, Teatro La Fenice a Venezia, ecc.) che all’estero (Francia, Svezia, Spagna, Belgio, Nuova Zelanda, Egitto, Stati Uniti).
La Banda Musicale della Marina Militare è uno dei più antichi complessi bandistici militari italiani. Nel 1861, con l’unione delle marine del Regno Sardo-Piemontese e del Regno delle Due Sicilie, nasceva la Regia Marina Italiana e, con essa, il primo Complesso Bandistico. Si trattava di un piccolo organico imbarcato sulla Nave Ammiraglia.
La nascita ufficiale del Corpo Musicale della Marina Militare avvenne il 1° gennaio 1879 con l’istituzione del “Ruolo Musicanti della Regia Marina” e con la conseguente creazione di una nuova struttura stabile presso l’Alto Comando nella città di La Spezia. Dal 1965 al 1991 la Banda è stata alle dipendenze del Dipartimento Marittimo di Taranto e successivamente trasferita a Roma, dove attualmente risiede.
La qualità del suono, la varietà del repertorio, la duttilità degli orchestrali e dei gruppi strumentali – si legge nel sito della Marina Militare – la rendono uno dei complessi bandistici più prestigiosi a livello nazionale ed internazionale. Il suo repertorio, oltre alle tradizionali marce militari, abbraccia ogni genere di musica: da quello originale per banda al classico, dal lirico al sinfonico, dal leggero al jazz, dal pop al rock.
Il rapporto tra musica e Marina Militare è in realtà intenso anche in diverse città di periferia. Ricordo, ad esempio, che nel febbraio del 1999 la Banda della Marina Militare ha eseguito un applaudito concerto all’Auditorium Pedrotti del Conservatorio di Pesaro, città di cui è esposta una mappa nautica nelle sale del Circolo di Roma. Ma c’è ben di più. Nel 2000, dovendosi consegnare per iniziativa del Comando generale delle Capitanerie di porto la medaglia d’oro al merito di Marina a Giovanni Soldini, fu prescelto il Conservatorio statale di musica Rossini, a Pesaro. Ebbene, la barca – il nome è “Fila” – con la quale il navigatore solitario vinse la grande regata Around Alone intorno al mondo venne iscritta nell’ottobre del 1997 nel registro delle imbarcazioni della Capitaneria di porto di Pesaro. La “Fila” è stata costruita nel cantiere navale C.N.B. di Fano, as+sai prossima a Pesaro. La partenza per raggiungere il punto di avvio della regata, in Gran Bretagna, ha avuto luogo a Pesaro sempre nell’ottobre del 1997. Inoltre l’ufficiale che insieme all’ammiraglio Sodano si recò a Punta dell’Est, in Uruguay, meta finale dell’ultima tratta della regata, per svolgere l’inchiesta su fatti di cui Soldini era stato generoso protagonista, era il capitano di fregata Pietro Verna, comandante della Capitaneria di porto di Pesaro. Si può dunque dire la città di Rossini ha un legame privilegiato con la Marina.
Allora ero presidente “operativo” dell’Istituto ed ebbi il piacere di ricevere il grande navigatore e l’ammiraglio Gaetano Sodano che pronunciò nella affollatissima Sala delle Colonne dell’Istituto un indirizzo di saluto e procedette alla consegna all’insignito della onorificenza. Non mancò un concerto con musiche di Mozart eseguito dagli allievi (Valentina Del Carpio, Maria del Bianco, Massimiliano Capodagli, Angela Maurizi, Luca Bonci, Michela Giaccaglia, Simone Grizi, Giorgia Mancini, Luca Bacelli, Daniele Belli, Maura Miceli, supportati dal prof. Adriano Valbruzzi) dei docenti del Conservatorio Alberto Mencucci, Luca Aretini, Antonio Bigonzi, Walter Di Stefano, Fabrizio Pierboni, Gino Partisani, Lorenzo Bavaj.
La Banda della Marina, infine, come le altre bande militari, è una delle poche risorse rimaste per lo sbocco professionale degli studenti dei conservatori, ora in forte calo appunto per la le scarse prospettive dopo il conseguimento della laurea ed anche per il mancato approntamento – dopo la riforma del 1999 – di un adeguato insegnamento musicale dalle elementari alle medie superiori che desse vita ad un bacino atto ad alimentare i conservatori. Non c’è che affidarsi ad uno sforzo congiunto… tra Santa Barbara e Santa Cecilia.
*Presidente Emerito del Conservatorio Statale Rossini
La Banda della Marina Militare